Quello che è risultato dai numerosi dibattiti e dalle polemiche serrate, è una app Immuni, ridimensionata o fievole. Quali le novità sulla app immuni? Infatti, da quelle che erano le premesse, essa ha subito una trasformazione fino a divenire, nella pratica, un qualcosa di diverso. Infatti, i dati raccolti saranno conservati sui singoli device e non su un server centrale. Inoltre, essa non traccerà più gli spostamenti ma solo i contatti di prossimità tra smartphone. E’ cominciata, dunque, da poco, la sperimentazione dell’app Immuni in 4 regioni. E a sole poche ore dal suo avvio, essa è risultata scaricata su larga scala come le più popolari esistenti, quali: Whatsapp, Instagram e Tik Tok. Quindi, a voler addurre delle novità sulla app Immuni, il primo aspetto che salta all’occhio è la sua trasformazione nella pratica. Essa, infatti, ha subito una consistente trasformazione, abbassando le sue pretese rispetto a quelle che erano le premesse.
Le novità sulla app: come si è trasformata. Si parte da 4 regioni
Indice dei contenuti
Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia sono le 4 Regioni che hanno iniziato la sperimentazione dell’app Immuni per tracciare i contagiati dal Covid 19. In realtà, il download dell’applicazione potrà essere effettuato da tutt’Italia, ma il sistema sarà attivo solo nelle Regioni che aderiranno alla sperimentazione. Nelle altre regioni l’app sarà operativa solo dopo la chiusura della sperimentazione. Essa verrà collegata al Sistema Sanitario Nazionale e si potrà scaricare gratuitamente e volontariamente. Nel caso in cui si dovesse avere un contatto con una persona risultata positiva, l’app invierà una notifica.
Essa potrebbe essere del tipo: “Immuni ha rilevato che il giorno X sei stato vicino a un utente Covid-19 positivo. Segui le indicazioni del tuo medico. Rimani a casa per i 14 giorni successivi alla data del contatto”. Inoltre, la app non consentirà di risalire all’identità dell’utente e, come detto, sarà limitata alle procedure di tracciamento del contagio. A ciò aggiungasi che per tener fronte alle esigenze di tutela della privacy, i codici scambiati fra smartphone che entrano in contatto saranno cifrati e anonimi. Poi, i dati potranno essere condivisi solo con l’autorizzazione del possessore del telefono. Ed, infine, tutti i dati raccolti e condivisi con il server centrale, dovranno essere cancellati entro dicembre 2020.