Da quando vi è il benessere, supermercati e frigoriferi sono sempre stracolmi di cibo. I nostri avi invece avevano il problema contrario, ossia quello di non riuscire ad averne sempre a disposizione.
Quindi ci si arrangiava e si sperimentavano sempre nuovi metodi di cottura e conservazione degli alimenti.
Non si buttava via niente e lo spreco e la quantità di spazzatura accumulata erano praticamente inesistenti.
50-60 anni fa nel periodo di giugno si cominciavano a raccogliere i peperoni freschi e profumati dal terreno. Per non farli marcire le nostre nonne facevano di necessità virtù ed utilizzavano un metodo straordinario per conservare i peperoni ed averli disponibili tutto l’anno.
Conserviamo in sicurezza
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Le conserve fatte in casa erano e sono tutt’ora un metodo naturale per conservare efficacemente gli alimenti. A differenza di qualche decennio fa oggi sappiamo che per evitare problemi di salute bisogna innanzitutto sanificare i contenitori.
Come abbiamo già spiegato in questo precedente articolo su come preparare l’olio piccante di peperoncino, dobbiamo procedere con cautela.
Immergiamo i vasetti insieme ai tappi in abbondante acqua bollette per almeno 30-40 minuti ed avendo cura di indossare guanti in lattice.
Le nostre nonne facevano di necessità virtù ed utilizzavano un metodo straordinario per conservare i peperoni ed averli disponibili tutto l’anno
Ora procediamo con la preparazione lavando e pulendo innanzitutto i peperoni. Scartiamo i piccioli e svuotiamo dall’interno i semi ed i filamenti.
In secondo luogo, tagliamoli a listerelle sottili e mettiamoli a cuocere in una pentola per circa 30 minuti aggiungendo il sale.
Trascorso questo tempo quando i peperoni risulteranno teneri inseriamoli in un passaverdure a disco fine posto al di sopra di una scodella.
In quest’ultima raccoglieremo tutta la purea che se possiamo addensare nuovamente in un pentolino a fuoco dolce. Altrimenti possiamo riporla così com’è nei vasetti precedentemente sanificati.