Il 13 marzo abbiamo assistito sul Ftse Mib a un evento che non si vedeva da almeno 9 mesi, considerando solo la variazione percentuale, e da circa 3 anni se si considerano contemporaneamente i volumi e la variazione percentuale. Limitandoci al solo aspetto quantitativo sul prezzo, quali sono state le migliori e le peggiori azioni al termine della peggiore seduta degli ultimi 9 mesi? Banca Popolare Sondrio ha perso oltre il 10% chiudendo sul fondo della classifica dei titoli con capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro. Reply, invece, è stato, dopo Italgas, il migliore titolo con un rialzo di circa l’1%. Andiamo, quindi, a vedere quale sia il quadro di lungo periodo su questi due titoli azionari analizzando il time frame mensile.
Tra le migliori e le peggiori azioni al termine della peggiore seduta degli ultimi 9 mesi, nel primo caso troviamo ben 3 titoli appartenenti al settore utilities (Italgas, Terna e SNAM) tra i primi quattro posti. Nel secondo, invece, gli ultimi sette posti della classifica sono occupati da titoli del settore bancario il cui indice ha perso il 7,41% in una singola seduta.
Le indicazioni di lungo periodo sul titolo Reply
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Il titolo azionario Reply (MIL:REY) ha chiuso la seduta del 13 marzo a quota 112,7 euro, in rialzo dello 0,99% rispetto alla seduta precedente.
La storia di questo titolo azionario è abbastanza peculiare. Le azioni Reply tra il 2002 e il 2022 hanno guadagnato il 3700%. Da quel momento in poi, però, è iniziata una discesa che ha portato il titolo da area 190 €, giù fino in area 110 €. Come si vede dal grafico, però, da qualche mese le azioni Reply stanno lateralizzando in prossimità di area 110 €. In particolare, c’è un supporto che passa per area 108 € che sostiene le quotazioni. Solo una chiusura mensile sotto questo livello potrebbe favorire un ulteriore allungo ribassista.
Il peggiore titolo bancario di giornata dove potrebbe essere diretto?
Il titolo Banca Popolare Sondrio (MIL:BPSO) ha chiuso la seduta del 13 marzo a quota 4,488 €, in rialzo dell’1,26% rispetto alla seduta precedente.
Se ci si limita a guardare la variazione percentuale, quella del 13 marzo è stata la peggiore da un anno a questa parte. Se, invece, si considerano anche i volumi, allora una seduta con un ribasso simile non si verificava da novembre 2022.
Nonostante ciò, visto il lungo rialzo in corso sul titolo, notiamo come gli indicatori siano ancora al rialzo. Tuttavia, per capire la direzione di lungo bisognerà attendere la chiusura mensile e, in particolare, cosa accadrà in prossimità del supporto in area 4,284 €. La sua rottura potrebbe provocare un’accelerazione ribassista verso area 3,252 € che già in passato aveva sostenuto le quotazioni. In caso contrario, il titolo potrebbe ripartire al rialzo verso i nuovi massimi degli ultimi 13 anni.
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