Le malattie respiratorie che danno diritto all’assegno di invalidità INPS

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Ci affidiamo alla consulenza degli Esperti di ProiezionidiBorsa per individuare le malattie respiratorie che danno diritto all’assegno di invalidità INPS. L’indennità economica che l’INPS eroga per 13 mensilità a chi presenta una percentuale di inabilità tra 74% e 99% si differenzia dalla pensione di invalidità. Quest’ultima spetta unicamente quando la Commissione legale dell’INPS accerta una condizione di inabilità totale e permanente. Il che equivale a dire che il trattamento previdenziale raggiunge soltanto i pazienti cui i medici legali riconoscono una percentuale di inabilità pari al 100%.

Nel precedente abbiamo individuato e discusso attorno a “Le 3 malattie respiratorie croniche cui l’INPS riconosce la pensione di invalidità”. Da non confondere dunque con le malattie respiratorie che danno diritto all’assegno di invalidità INPS che ha un importo differente e inferiore. Sul portale ufficiale del  Governo figurano le principali malattie respiratorie croniche cui si riconoscono agevolazioni e sussidi economici. Nell’elenco rientra l’asma, l’enfisema, la bronconeumopatia, insufficienza respiratoria, fibrosi polmonare, bronchiectasie e apnee ostruttive del sonno. A seconda della severità del disturbo e del punteggio che l’INPS attribuisce, il paziente matura il riconoscimento ad una serie di benefici. Alcuni malati hanno diritto ad esenzione ticket, altri a sgravi fiscali, altri ancora a permessi lavorativi o a sussidi economici.

Le malattie respiratorie che danno diritto all’assegno di invalidità INPS

Occorre consultare le tabelle ministeriali in cui compare il punteggio corrispondente alle singole patologie per verificare l’eventuale diritto all’indennità. L’unica patologia a carico del sistema respiratorio che dà diritto all’assegno INPS coincide con il trapianto di polmone con complicanze. Ciò perché al paziente che subisce un trapianto di polmone si attribuisce una percentuale di inabilità che va dal 71% al 100%. Ricordiamo che in presenza di invalidità che oscilla tra 74% e 99% il paziente può rivolgersi al medico curante  e richiedere certificato da inviare all’INPS. A seguire dovrà sottoporsi ad una visita di accertamento che una specifica Commissione sanitaria effettua ed attendere l’esito per il riconoscimento dell’assegno previdenziale.

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