Buone notizie per i lavoratori e brutte per i datori di lavoro. Le prime sono dirette, in particolare, a chi deve ancora fruire delle ferie arretrate, che dovrà riscattarle entro il 30 giugno. Le seconde, ai datori di lavoro, tenuti a concedere ai dipendenti la possibilità di utilizzare le 2 settimane di riposo maturate nel 2018. Si tratta delle ferie non godute nei 18 mesi successivi alla maturazione.
Le ferie arretrate si possono godere entro il 30 giugno. Inoltre, il datore sarà obbligato anche a versare la relativa contribuzione entro il 20 agosto prossimo. Se il contratto nazionale lo prevede, il termine dei 18 mesi può essere più ampio. Ciò è, tuttavia, possibile purché non impedisca il riposo del lavoratore. In questo caso, slitteranno anche l’applicazione della sanzione amministrativa e l’obbligo contributivo.
Le ferie arretrate si possono godere entro il 30 giugno e conseguenze della mancata fruizione delle ferie
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In caso di mancata fruizione delle ferie, è prevista una sanzione per il datore di lavoro, che va da 120 a 720 euro. Se i lavoratori sono più di 5 oppure se la violazione si è verificata in almeno 2 anni, la sanzione va da 480 a 1.800 euro. Più salata ancora se i lavoratori interessati sono più di 10 oppure il diritto alle ferie è stato negato per almeno 4 anni. In tal caso la sanzione va da 960 a 5.400 euro.
La sanzione va pagata per intero, non essendo prevista una riduzione. Inoltre, se il dipendente non può fruire delle 4 settimane di ferie entro i termini di legge e non per sua decisione, può chiedere il risarcimento del danno. L’azienda deve, in ogni caso, versare entro il 20 agosto la contribuzione relativa anche ai giorni di ferie non fruiti. Essa verrà, poi, recuperata nel momento in cui il lavoratore riuscirà a godere dei corrispondenti giorni di riposo.