Non sono poche le donne italiane che non percepiscono lo stipendio e sta aumentando il numero delle lavoratrici che invece perdono l’impiego. A causa dell’emergenza epidemiologica, sono venuti meno molti posti di lavoro a seguito della chiusura di innumerevoli attività. A risentirne maggiormente sono le piccole e medie aziende e le strutture ricettive presso cui lavora per lo più personale femminile. Attualmente le donne senza lavoro possono richiedere assegni INPS da 500 a 1.050 euro con l’ISEE corrente. Ma tali benefici spettano anche alle donne che non hanno mai svolto attività professionale e non hanno redditi da lavoro.
Alcune donne si trovano nella difficile condizione di mantenere più figli ancora a carico e non sempre hanno le risorse economiche sufficienti. In soccorso dei nuclei familiari più numerosi interviene il Governo con una serie di sussidi, bonus e sgravi fiscali. Nell’articolo “L’INPS chiarisce come richiedere assegni di oltre 1.600 euro per le mamme con più figli” il Lettore potrò reperire informazioni utili. Tuttavia anche in assenza di figli le donne senza lavoro possono richiedere assegni INPS da 500 a 1.050 euro con l’ISEE corrente 2021. A differenza dell’ISEE ordinario, l’ISEE corrente fornisce un aggiornamento della situazione economica relativa agli ultimi 12 mesi o addirittura 2 mesi. Al contribuente che ha perso il lavoro o qualche sussidio conviene presentare l’ISEE corrente. Ciò perché l’aggiornamento dell’ISEE agli ultimi 2 mesi consente di dimostrare il cambiamento rilevante della propria condizione reddituale.
Le donne senza lavoro possono richiedere assegni INPS da 500 a 1.050 euro con l’ISEE corrente 2021
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Quando si perde l’impiego o il diritto a prestazioni economiche diminuiscono sensibilmente i redditi che il soggetto percepisce. Ciò consente di accedere a misure assistenziali come il reddito di cittadinanza che costituisce un’integrazione al reddito di chi è a rischio di indigenza. Le donne senza lavoro possono richiedere assegni INPS da 500 a 1.050 con l’ISEE corrente se subiscono una variazione di reddito. Se il valore dell’ISEE non supera i 9.360 euro si può infatti ottenere un’integrazione che ammonta ad un massimo di 500 euro per la singola richiedente. L’importo della ricarica aumenta se nel nucleo familiare ci sono più membri fiscalmente a carico fino a 1.050 euro. Le ricariche mensili più corpose raggiungono i contribuenti su cui grava anche il peso delle spese di locazione o delle rate del mutuo.
Per ottenere tali benefici economici bisogna pertanto richiedere l’ISEE corrente in modo da fornire aggiornamenti sull’attuale condizione reddituale. Dimostrando la variazione di reddito e quindi il peggioramento della propria situazione, il contribuente ha la possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza. Chi possiede i requisiti necessari può presentare la domanda del reddito di cittadinanza per via telematica all’INPS o presso i CAF.
D’altronde, stando ai dati dell’Osservatorio dell’INPS sono 1.424.253 le famiglie italiane che nel 2020 hanno inoltrato richiesta di reddito di cittadinanza. E non stupisce che la più parte delle domande giunge dal Meridione e che nel 2019 il 54% dei beneficiari era costituito da donne.