Già in un report di dicembre (Azimut Holding potrebbe ripagare i suoi azionisti con un rialzo di oltre il 200% nel lungo periodo) il nostro Ufficio Studi metteva in evidenza le enormi potenzialità del titolo. Da quella data il titolo ha guadagnato circa il 15%, ma la corsa non è ancora giunta al capolinea. Quali sono allora le condizioni affinché Azimut possa triplicare il suo attuale valore?
Dal punto di vista della valutazione basata sui multipli degli utili (P/E) tale scenario non è completamente irrealistico. Allo stato attuale, infatti, Azimut ha un P/E pari a 7,7 che va confrontato con quello medio del settore di riferimento pari a 17,6.
Per gli analisti, invece, sebbene il consenso medio sia Outperform, il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione di solo il 5% circa.
Un punto forte del titolo è il rendimento del suo dividendo. A partire dal 2016, infatti, il rendimento è sempre stato superiore al 5% con punte anche oltre il 10%. Un motivo in più per puntare su Azimut Holding.
Le condizioni affinché Azimut possa triplicare il suo attuale valore: i consigli dell’analisi grafica
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Azimut (MIL:AZM) ha chiuso la seduta del 19 febbraio a quota 19,86 euro in rialzo dello 1,35% rispetto alla seduta precedente.
Time frame settimanale
La tendenza in corso è rialzista, ma per scattare verso il I obiettivo di prezzo in area 22,28 euro sarebbe necessaria una chiusura settimanale superiore a 20,36 euro. Nel caso in cui il rialzo dovesse continuare gli obiettivi sono quelli indicati in figura.
Solo una chiusura settimanale inferiore a 19,12 euro e/o un segnale di vendita dello Swing Indicator metterebbero in crisi lo scenario rialzista.
Time frame mensile
La tendenza in corso è rialzista e gli obiettivi, da quello più vicino a quello più lontano, sono localizzati in area 25,78 euro, 46,16 euro e 56,61 euro. Mano a mano che questi obiettivi verranno raggiunti le quotazioni punterebbero quello successivo. Qualora venisse raggiunto il III obiettivo di prezzo in area 56,61 euro Azimut Holding andrebbe incontro a un rialzo di circa il 200% dai livelli attuali
Per capire come si deve procedere facciamo un esempio. Supponiamo che le quotazioni chiudano il mese sopra area 25,78 euro. A questo punto le quotazioni si muoverebbero verso l’obiettivo successivo con stop da far scattare nel caso di una chiusura mensile inferiore a 25,78 euro.
Allo stato attuale lo scenario rialzista verrebbe meno nel caso di una chiusura mensile inferiore a 16,18 euro.