La pensione per chi non ha un lavoro è un argomento tabù. In Italia per accedere alla pensione occorre versare contributi. Neanche pochi, visto che anche la pensione di vecchiaia ordinaria ha un requisito contributivo non certo irrisorio, fermo com’è a 20 anni.
Per chi fa lavori saltuari e discontinui, per esempio, anche arrivare alla soglia dei 20 anni non è certo facile. A maggior ragione queste difficoltà le registrano le donne, spesso costrette a sacrificare carriere e lavoro per curare la casa e la famiglia. All’INPS, però, c’è un apposito Fondo che consente di pensionarsi ad una età piuttosto bassa e con pochi anni di contributi.
Le casalinghe che versano meno di 4 euro al giorno di contributi all’INPS prenderanno 561 euro al mese di pensione dai 57 anni
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Iniziamo con il dire che il Fondo casalinghe istituito presso l’INPS non riguarda solo le donne. Infatti, si parla di un Fondo che riguarda quanti non hanno un lavoro e svolgono, senza retribuzione e senza vincoli, il ruolo di casalinga.
I versamenti devono quindi essere volontari, cioè dallo stesso soggetto iscritto al Fondo. Devono, poi, essere mensili, perché solo così si maturano tutti i mesi di contribuzione che servono per la pensione.
Dal Fondo possono ottenere la pensione coloro che non hanno mai versato altri contributi previdenziali. Soprattutto, la possono ottenere già a 57 anni e con appena 5 anni di contributi.
Il contributo mensile utile a maturare un mese pieno di contribuzione è pari a 25,82 euro. Tuttavia, la pensione a 57 anni è erogata solo ad una condizione e cioè che l’assegno mensile liquidato dall’INPS sia pari ad almeno 561,72 euro (1,2 volte l’assegno sociale che per il 2022 è pari a 468,10 euro). Significa che 25,82 euro al mese sono insufficienti ed occorre versare di più.
I contributi giornalieri, mensili e totali che servono
Versare contributi per andare a percepire una pensione inferiore all’assegno sociale è sicuramente controproducente. A maggior ragione se si pensa che ogni centesimo percepito di pensione dal Fondo casalinghe rischia di essere detratto dall’assegno sociale, visto che è una indennità assistenziale e basata sul reddito.
Per questo, se si vuole davvero sfruttare la possibilità di andare in pensione a 57 anni tramite il Fondo casalinghe, prima di iniziare a versare occorre capire bene fin dove arrivare coi versamenti.
A conti fatti, servono almeno 160.000 euro di contributi versati per andare in pensione a 57 anni. È evidente che pensare di versare in soli 5 anni 160.000 euro è davvero una esagerazione macroscopica. È il montante contributivo che fa sì che prenderà 561 euro al mese di pensione chi versa al Fondo.
Per recuperare quanto versato servono circa 24 anni di pensione. In pratica, è dagli 81 anni di età che la casalinga inizia a essere in attivo rispetto al versamento.
Se 5 anni sembrano pochi, forse meglio parlare di 10 anni. Le cifre globali non cambiano, ma se per 10 anni si versano 3,65 euro al giorno, cioè circa 110 euro al mese, l’obbiettivo di ottenere la pensione da 561 euro può essere raggiunto per le casalinghe che versano meno di 4 euro al giorno di contributi.
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