Negli ultimi anni, i Governi stanno attuando una vera e propria lotta per disincentivare l’uso di monete e banconote. Attualmente, infatti, sono vietati i trasferimenti di denaro contante per importi pari o superiori a 2.000 euro. Dal 2022 la normativa sarà ancora più severa e questo limite scenderà a 1.000 euro. In un recente approfondimento, abbiamo analizzato le pesanti sanzioni per chi non rispetta questi limiti.
Oltre alle multe, l’Esecutivo ha anche previsto degli incentivi all’uso di carte di pagamento e altri strumenti tracciati. Proprio in vista delle spese legate alle festività natalizie è partito il cashback, ossia un beneficio economico per chi rinuncia ai contanti. Ci sono però situazioni nelle quali è difficile rinunciare alle banconote, come nel caso di un piccolo regalo tra parenti. In questo articolo vogliamo capire: le buste con i contanti regalate ad un matrimonio sono consentite dalla legge?
Tutto dipende dai singoli importi
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Nel nostro Paese è prassi consolidata consegnare agli sposi una busta con un regalo in contanti. Da sempre, con questi soldi, i familiari contribuivano alle spese da affrontare per costruire una nuova famiglia. Oggi però, molti temono che versare in banca i soldi ricevuti dai familiari possa costituire un problema. Insomma, le buste con i contanti regalate ad un matrimonio sono consentite dalla legge se superano i 2.000 euro?
Nella maggior parte dei casi, i regali dei parenti non costituiscono alcun problema, anche se la loro somma raggiungesse importi rilevanti. L’attuale normativa non vieta infatti di versare in banca somme eccedenti i 2.000 euro. La legge impedisce i singoli trasferimenti superiori alle soglie previste. Insomma, tutto dipende dai singoli importi contenuti nelle buste.
Le buste con i contanti regalate ad un matrimonio sono consentite dalla legge?
Se ogni busta non contiene più di 2.000 euro, il trasferimento sarà assolutamente regolare. La coppia di sposi non dovrà quindi temere alcuna sanzione se deciderà di depositare in banca rilevanti somme in contanti. Gli impiegati dell’Istituto di credito potranno ovviamente chiedere la provenienza di tali importi.
Ma se le singole transazioni che hanno originato tale importo non superano i 2.000 euro, non effettueranno alcuna segnalazione. Ricordiamo però che la sentenza 7257/2020 della Cassazione prevede una condanna penale per chi accetta contanti di provenienza illecita. In definitiva, è certamente possibile accettare una busta da un parente o un amico. Facendo però attenzione a non accettare questi importi se non si è certi della loro lecita provenienza.