Le utenze domestiche sono un costo rilevante nei bilanci delle famiglie italiane. Per questo motivo, in molti cercano un modo per risparmiare, ad esempio monitorando il mercato alla ricerca della tariffa più conveniente. In un recente approfondimento, abbiamo visto come sia possibile ottenere sconti e vantaggi in bolletta e quando invece questo diventa illegale. Oggi vogliamo analizzare la possibilità di beneficiare di eventuali vantaggi fiscali sulle nostre utenze domestiche. Cercheremo di rispondere ad un interrogativo di molti consumatori: le bollette si possono scaricare nel 730?
Un vantaggio possibile, ma non per tutti
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Le bollette si possono scaricare nel 730 solo in alcuni casi e comunque mai per le famiglie. La fiscalità italiana non consente ai privati cittadini alcuna detrazione delle bollette di acqua, luce e gas. In realtà, un vantaggio fiscale per le famiglie è già previsto a monte, senza alcuna necessità di farne richiesta o presentare dichiarazioni. Le utenze domestiche, infatti, prevedono l’IVA agevolata al 10% anziché pagare il 22% come la maggior parte delle imprese e degli studi professionali. Insomma, lo Stato concede alle famiglie un vantaggio fiscale del 12% in considerazione dell’importanza di questi servizi essenziali.
Chi può detrarre le bollette
Le bollette si possono scaricare nel 730 soltanto per i liberi professionisti. Le imprese inseriranno invece le detrazioni nel modello unico. I costi sostenuti per la propria attività vanno infatti ad abbassare l’importo delle tasse dovute allo Stato. Il vantaggio, però, è solo parziale perché questi soggetti pagano un’IVA del 22% anziché al 10% come previsto per le famiglie. Un caso particolare, ma sempre più comune, è quello dei liberi professionisti che svolgono la propria attività da casa. Questi lavoratori potranno detrarre una parte dei consumi poiché determinati proprio dallo svolgimento dell’attività professionale a casa.
Le bollette si possono scaricare nel 730?
Per scaricare le bollette dalla dichiarazione dei redditi, professionisti ed imprese devono inserire la partita IVA nel contratto di fornitura. Il Fisco, infatti, accetterà soltanto bollette con l’indicazione della partita IVA e con l’aliquota del 22%. Nel caso di utenze relative ad immobili ad uso promiscuo, la circolare del Ministero delle Finanze 328/1997 indica i dettagli di deducibilità. La deduzione fiscale spetta per il 50% dell’importo delle bollette annue. Indipendentemente dalla percentuale di metri quadri dell’immobile destinati all’attività professionale. Inoltre, è possibile scaricare totalmente l’IVA, ovviamente solo per i contribuenti soggetti all’applicazione del relativo campo.