La giornata di contrattazioni si è conclusa con un rialzo del Ftse Mib di circa l’1%, rialzo guidato dal settore bancario che ha registrato un rialzo dell’1,60%. Ma se le banche salgono a Piazza Affari lo fanno senza troppa convinzione. I volumi registrati sui principali titolo come Intesa Sanpaolo, Unicredit, FinecoBank e altri, infatti, sono stati inferiori alla media dei cinque giorni precedenti. Se le banche salgono a Piazza Affari, quindi, non bisogna farsi prendere troppo dall’entusiasmo. Cerchiamo di vedere quali sono gli scenari per le azioni che sono scese con volumi in diminuzione: FinecoBank e Intesa Sanpaolo.
Le azioni FinecoBank sono ancora in attesa di conoscere il loro futuro: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo FinecoBank (MIL:FBK) ha chiuso la seduta del 12 febbraio a quota 13,13 €, in rialzo dell’1,90% rispetto alla seduta del giorno precedente.
La tendenza in corso è ribassista, ma dopo la forte escursione ribassista, seguita da una importante ripresa, la situazione è ancora molto incerta. Le quotazioni del titolo, infatti, nei giorni successivi al 6 febbraio sono state di inside, per cui non hanno aggiunto alcuna indicazione su quello che potrebbe essere il futuro di FinecoBank.
A questo punto i livelli da monitorare con attenzione sono al rialzo 13,435 € e al ribasso 12,73 €. Solo la rottura di uno di questi due livelli potrebbe dare indicazioni sul futuro di FinecoBank.
Le azioni Intesa Sanpaolo scendono ma senza troppa convinzione: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha chiuso la seduta del 12 febbraio a 2,8235 €, in rialzo dell’1,36% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è ribassista, ma le quotazioni sono molto vicine a una svolta al rialzo. Come si vede dal grafico, infatti, una chiusura giornaliera superiore a 2,8270 € potrebbe favorire una ripresa del rialzo. In caso contrario la discesa potrebbe continuare secondo lo scenario mostrato in figura.
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