Mentre i mercati internazionali dopo il setup del 17 ottobre e quello del 19 dicembre continuano a disegnare minimi e massimi crescenti, si affollano target ribassisti da far accapponare la pelle. C’è chi proietta lo S&P 500 a 2.000 punti (oggi è vicino ai 4.000 pt), chi in ribasso del 20%. Il motivo? L’inflazione e i tassi di interesse in primis, poi ci sfugge quale motivo viene da molti indicato come catalizzatore di un forte crack dei mercati alle porte. In sostanza, secondo alcuni i mercati devono scendere e basta! Il nostro parere è il seguente: le Banche centrali spingeranno i mercati al rialzo. Così facendo la situazione economica non andrà in eccesso e i tassi non limiteranno e non rallenteranno duramente la crescita economica (atterraggio morbido).
Il dato odierno riguardante i prezzi e l’inflazione era secondo le stime e i mercati né hanno esultato né nemmeno si sono fasciati la testa. Attenzione fra poco i ribassisti esulteranno! Il motivo? C’è un ipercomprato di breve che deve essere metabolizzato o con una fase laterale ribassista o con un ritracciamento di 1/2% percentuali.
La beffa del falso segnale
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Quando nelle serie storiche i mercati hanno segnato minimi pluriennali, nei primi mesi di rialzo si sono sempre affollati continui falsi segnali. Questa situazione ha fatto diventare gli scettici sempre più scettici portandoli fuori strada, e farli incaponire con l’idea di nuovi ribassi. Abbiamo ragione di credere che anche stavolta questo fatto si ripeterà.
Il lettore deve sapere che i mercati si muovono rispetto al ciclo economico con 6/9 mesi di anticipo, e quindi quando ancora le cose vanno male, e all’orizzonte potrebbero essere cupe, i prezzi hanno già segnato il loro bottom. I mercati di questi giorni sono a parer nostro (lo dice la storia, non noi!) un’opportunità per chi volesse comprare di lungo termine, ma per molti sono quel Paese dove tutto è bello, ma nessuno se ne rende conto e lo vede, e si cerca di espatriare.
La storia dice che i mercati segnano il loro bottom nei primi 27 mesi del nuovo decennio. A ottobre, le divergenze di lungo termine sui nostri oscillatori sono diventate positive. Al momento questo segnale è ancora in corso.
Le Banche centrali spingeranno i mercati al rialzo: attenzione fra poco i ribassisti esulteranno!
Alle 16:01 del 12 gennaio leggiamo i seguenti prezzi:
Dax Future
15.080
Eurostoxx Future
4.126
Ftse Mib Future
25.680
S&P 500 Index
3.957,66.
Di seguito i supporti da non violare al ribasso nei prossimi giorni:
Dax Future
14.685
Eurostoxx Future
4.003
Ftse Mib Future
25.190
S&P 500 Index
3.809.
Riteniamo molto probabile che stia per iniziare un ritracciamento di brevissimo: massimo entro domani si potrebbe segnare un massimo temporaneo, e poi lunedì e martedì potrebbero essere negativi. Questo non dovrebbe portare a un’inversione di tendenza, e punirà probabilmente e ulteriormente coloro che tifano ribasso.
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