Le banche ancora sotto pressione, hanno trascinato in basso l’intera Borsa

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Con le unghie e con i denti, ma la Borsa italiana ce l’ha fatta. E’ riuscita a chiudere la settimana sopra la soglia critica dei 16.350 punti. Nonostante una seduta faticosissima e complicata che ha visto ancora una volta le azioni del settore bancario sotto attacco. Alla fine le banche ancora sotto pressione, hanno trascinato in basso l’intera Borsa. Che ha fatto peggio delle altre Piazze europee.

Perché le banche continuano a essere vendute?

Piazza Affari fa peggio delle altre Borse europee. Per questo motivo

E pensare che l’ultima seduta della settimana era partita bene. L’indice delle blue chip Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha aperto in rialzo, assieme alle altre Borse europee. Poi i prezzi hanno iniziato lentamente a scendere fino ad annullare tutti i guadagni accumulati nella mattina. Alla fine l’indice di Piazza Affari ha chiuso in ribasso frazionale dello 0,1% a 16.850 punti. Non troppo lontano dalla soglia dei 16.300 punti che se violata aprirebbe la strada ad un deciso calo dei prezzi.

L’aspetto negativo della seduta non è tanto il calo frazionale, quanto il fatto che le altre Borse europee hanno chiuso tutte in rialzo. A Francoforte il Dax ha chiuso in guadagno dell’1,1%, Londra dell’1%, Zurigo dello 0,5%, Parigi dello 0,1%.

Perché Piazza Affari ha frenato così vistosamente?

Le banche ancora sotto pressione, hanno trascinato in basso l’intera Borsa

Purtroppo anche oggi è stata una giornata negativa per i bancari. Unicredit ha perso l’1%, Intesa ha chiuso in pari. Senza infamia e senza lode gli altri principali titoli azionari bancari. Il problema vero in questo momento è lo spread, il differenziale tra rendimenti dei BTP e dei Bund. Anche oggi è salito di qualche punto, e non riesce a scendere sotto la soglia dei 230 punti.

Gli acquisti della Banca Centrale Europea stanno tenendo a bada il differenziale comprando i nostri titoli di Stato scaricati sul mercato. Il mercato lo capisce sembra voglia testare la capacità della BCE nell’arginare le vendite speculative. Gli operatori sanno che in questo momento il debito pubblico italiano è un sorvegliato speciale. L’Italia è l’anello debole d’Europa e il rischio è che col passare del tempo questo anello possa indebolirsi ulteriormente.

Le banche sono cariche di titoli di Stato italiani. Il mercato la considera una debolezza e così si libera di queste azioni.

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