Dopo che a partire da luglio 2022 in poi le azioni Telecom Italia hanno continuamente aggiornato i minimi storici, potrebbero essersi create le condizioni per una ripartenza al rialzo. Per capire da dove, a un certo punto abbiamo pubblicato un articolo in cui Telecom Italia veniva inserito tra i titoli azionari da vendere anche se sottovalutati.
Adesso, però, le cose potrebbero essere cambiate. I primi indizi rialzisti di fine settembre, tanto che scrivevamo potrebbe essere il momento giusto per puntare su questo titolo azionario, non sono stati confermati anche nelle settimane successive. Adesso, però, sembrerebbe che anche nel medio/lungo periodo potrebbero esserci le condizioni per una ripartenza al rialzo.
Il futuro delle azioni Telecom Italia visto attraverso l’analisi grafica
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Il titolo Telecom (MIL:TIT) ha chiuso la seduta del 7 ottobre in ribasso dello 0,69% rispetto alla seduta precedente a quota 0,1871 euro.
La tendenza in corso è ribassista (linea continua). Ha trovato un valido supporto in area 0,1774 che rappresenta l’obiettivo più probabile del ribasso in corso. La tenuta di questo livello potrebbe favorire una ripartenza al rialzo il cui sviluppo è mostrato in figura dalla linea tratteggiata. Una conferma in tal senso si potrebbe avere con una chiusura settimanale superiore a 0,1938 euro. In questo caso l’obiettivo più probabile potrebbe andare a collocarsi in area 0,22 euro. A seguire, poi, gli altri obiettivi sono quelli indicati in figura. Da notare la massima estensione rialzista in area 0,314 euro.
Qualora, invece, il supporto in area 0,177 euro non dovesse reggere, allora le quotazioni potrebbe accelerare al ribasso verso gli obiettivi indicati in figura.
Le raccomandazioni degli analisti
Per comprendere il futuro di Telecom Italia le raccomandazioni degli analisti non sono molto di aiuto. Allo stato attuale, infatti, è vero che il prezzo obiettivo medio ottenuto considerando i 18 analisti che coprono il titolo esprime una sottovalutazione di oltre il 60%. Tuttavia, c’è una forte diversità di vedute che si traduce in una dispersione del prezzo obiettivo che è pari a oltre il 30%.
Per capirci, la raccomandazione più ottimista vede un prezzo obiettivo pari a 0,45 euro, mentre quella più pessimista a 0,15 euro.