Nonostante un rialzo superiore al 30%, nel corso del 2021 le azioni STMicroelectronics hanno fatto peggio del Semiconductor Index di Philadelphia che, invece, ha guadagnato oltre il 40%. Per il resto, come era facile attendersi, i due grafici si sono mossi all’unisono.
Prima di vedere quali siano le previsioni per il 2022, diamo un’occhiata a quella che è la valutazione del titolo sulla base di tutta una serie di indicatori.
Secondo i multipli di mercato qualunque sia la metrica utilizzata il titolo STMicroelectronics risulta essere sopravvalutato. Se, invece, si considera il rapporto EBITDA/fatturato dell’azienda è relativamente importante e genera margini elevati al netto di svalutazioni, ammortamenti e tasse. Inoltre, l’azienda gode di una posizione finanziaria molto solida dato il livello di liquidità netta e i suoi margini. Basti pensare che l’indice di liquidità sia di breve che di lungo periodo sono molto superiori a 1 a testimonianza della solidità finanziala del gruppo. Inoltre il rapporto tra debito totale e capitalizzazione ammonta solo a circa il 30%.
Secondo gli analisti che coprono il titolo STMicroelectronics il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 10% circa. Tuttavia, l’opinione media del consensus degli analisti che seguono il titolo è peggiorata negli ultimi quattro mesi.
Quali sono i mesi rialzisti per STMicroelectronics?
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Nella figura seguente è riportato per ciascun mese dell’anno la probabilità che la chiusura sia superiore all’apertura mensile. La percentuale media indicata è calcolata su tutti gli anni che vanno dal 2002 al 2021.
Notiamo come giugno sia il mese con la minore probabilità (30%) che la chiusura sia superiore all’apertura. Viceversa, il mese di novembre è quello con la maggiore probabilità (75%) che la chiusura sia superiore all’apertura.
Le azioni STMicroelectronics fanno peggio del Semiconductor Index di Philadelphia, le attese per il 2022 secondo l’analisi grafica
Il titolo STMicroelectronics (MIL:STM) ha chiuso la seduta del 30 dicembre a quota 43,76 euro in ribasso dello 0,08% rispetto alla seduta precedente.
Sia sul time frame mensile che su quello trimestrale, al momento non s’intravedono segnali di pericolo con le proiezioni in corso che vedono il titolo lanciato verso area 70 euro. Potenzialmente, quindi, il titolo potrebbe andare incontro, nel corso del 2022, a un rialzo di oltre il 50%. L’unico vero ostacolo è lungo questo percorso rialzista è quello situato in area 46,5 euro. Per la continuazione del rialzo, infatti, sarà necessaria una chiusura trimestrale superiore a questo livello.
I primi segnali di indebolimento si avrebbero nel caso di una chiusura mensile inferiore a 32,475 euro (I obiettivo di prezzo).