Della stratosferica performance registrata nel corso del 2023 dall’azienda guidata da Cingolani abbiamo già detto in un precedente articolo, dove abbiamo anche discusso degli scenari di lungo periodo. Oggi vogliamo occuparci di cosa potrebbe accadere nel breve periodo. Intanto notiamo una cosa molto importante, le azioni Leonardo continuano da dove avevano lasciato. Ovvero, continuano a essere il migliore titolo tra le Blue Chip di Piazza Affari.
La valutazione del titolo con i suoi punti di forza e di debolezza
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La società gode di livelli di valutazione interessanti con un EV/Sales ratio relativamente basso rispetto ad altre società del settore. Inoltre, anche il rapporto prezzo su utile è contenuto essendo pari a 10,5x. Un livello molto vicino alla soglia spartiacque tra sopravvalutazione (maggiore di 10x) e sottovalutazione (minore di 10x). Infine, notiamo come la maggior parte degli analisti che si occupano di Leonardo raccomandano Buy o Overweight per una raccomandazione media Compra. Il prezzo obiettivo medio a un anno, negli ultimi quattro mesi ampiamente rivisto al rialzo, esprime una sottovalutazione di circa il 6%. Un livello comunque interessante visto che nell’ultimo anno le quotazioni del titolo Leonardo hanno quasi raddoppiato il loro valore.
Tra i punti di debolezza registriamo che la società paga pochi o nessun dividendo presentando, quindi, un rendimento basso o inesistente. Inoltre l’opinione generale del consensus degli analisti è fortemente peggiorata negli ultimi quattro mesi.
Le azioni Leonardo continuano da dove avevano lasciato: top performer del Ftse Mib. Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Leonardo Finmeccanica (MIL:LDO) ha chiuso la seduta del 3 gennaio in rialzo dell’1,35% rispetto alla seduta precedente a 15,445 €.
Con la rottura in chiusura di giornata della resistenza in area 15,22 €, le quotazioni potrebbero completare il rialzo secondo lo scenario indicato in figura. Ricordiamo che in area 16,01 € c’è la massima probabilità che si possa assistere a un’inversione di tendenza.
Un’altra indicazione al ribasso potrebbe arrivare da una chiusura giornaliera inferiore a 15,22 €.
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