Da luglio in poi, seguendo l’ascesa del prezzo dell’oro nero passato da 65 $ a oltre 90$, le quotazioni del cane a sei zampe hanno guadagnato oltre il 20%. Adesso, però, le azioni ENI mostrano segni di cedimento accodandosi ai primi segnali di debolezza che stanno arrivando dalle quotazioni del petrolio. Cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane? Siamo all’inizio di una nuova fase ribassista oppure si sta concretizzando un’interessante occasione di acquisto?
Le raccomandazioni degli analisti
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Gli analisti che coprono il titolo ENI sono praticamente divisi a metà. Il 50% ha una raccomandazioni Compra o Compra adesso, mentre l’altra metà ha un giudizio Mantieni.
Anche dal punto di vista del prezzo obiettivo a un anno la situazione è abbastanza incerta. Si va, infatti, da una sottovalutazione di circa il 28% nello scenario più pessimistico, a una sopravvalutazione del 11% circa. In media, invece, le azioni ENI risultano essere sottovalutate poco più del 7% circa.
Le azioni ENI mostrano segni di cedimento al traino del petrolio: inizio ribasso o occasione di acquisto? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo ENI (MIL:ENI) ha chiuso la seduta del 20 settembre a quota 15,236 €, in ribasso dello 0,42% rispetto alla seduta precedente.
Da luglio in poi per le quotazioni di ENI è stato tutto un crescendo con un rialzo pari a circa il 20%. Dopo tanto correre, le quotazioni hanno raggiunto il punto di inversione dove è massima la probabilità che si possa assistere a un’inversione ribassista. Ecco, quindi, spiegata la pausa cui stiamo assistendo nella corsa al rialzo delle quotazioni di ENI. Per potere parlare di inversione ribassista, però, potrebbe essere opportuno e più prudente attendere una chiusura giornaliera inferiore a 15,067 €. In questo caso potrebbe prendere piede la proiezione ribassista indicata in figura dalla linea tratteggiata.
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