Tra le principali azioni del Ftse Mib quelle che hanno registrato una delle peggiori performance si sono quelle della casa farmaceutica italiana. Tuttavia, le azioni Diasorin non arrestano la loro corsa e si allontanano dai minimi. Fin dove potrebbe svilupparsi il rialzo in corso?
I punti di forza e di debolezza
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L’azienda presenta punti di forza nel rapporto EBITDA/fatturato che generano margini elevati, una redditività solida e risultati superiori alle aspettative degli analisti. Tuttavia, ci sono diversi punti deboli: le prospettive di crescita sono considerate tra le più basse nel settore, con una crescita prevista dell’Utile Netto per Azione debole. La situazione finanziaria mostra un certo indebitamento e manca di margini significativi per investimenti. La valutazione dell’azienda è considerata relativamente elevata, con multipli di utili alti (pari a circa 30x) e un rapporto “enterprise value to sales” (pari a circa 5x) che la colloca tra le aziende più costose a livello globale. Inoltre, la mancanza di dividendi e le revisioni al ribasso delle previsioni di fatturato e guadagno negli ultimi mesi indicano una tendenza sfavorevole.
Le raccomandazioni degli analisti
Se si considerano le raccomandazioni degli analisti degli ultimi tre mesi la situazione non è molto rosea per Diasorin. Come si vede dal grafico, infatti, prevalgono i giudizi neutrali, mentre i Compra adesso e Vendi adesso quasi si equivalgono. Non deve sorprendere, quindi, che in media il rating degli analisti è Neutro.
Analoga situazione si ritrova sul prezzo obiettivo medio a un anno che è praticamente in linea con le attuali quotazioni.
Le azioni Diasorin non arrestano la loro corsa e si allontanano dai minimi: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Diasorin (MIL:DIA) ha chiuso la seduta del 26 febbraio a quota 95,6 €, in rialzo del 3,38% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso sul titolo Diasorin è rialzista e potrebbe continuare secondo lo scenario indicato in figura, per cui le quotazioni potrebbero rivedere presto quota 100 €. È interessante notare come il rialzo della seduta del 26 febbraio sia stato accompagnato da un incremento dei volumi di oltre il 140%.
Solo una chiusura giornaliera inferiore a 91,62 € potrebbe favorire una ripresa del ribasso.
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