Il Ftse Mib ha chiuso la prima seduta di contrattazioni della settimana in buon rialzo, +1,21%. Eppure ci sono state tra quelle a maggiore capitalizzazione 5 azioni che hanno chiuso in ribasso. Stiamo parlando di Diasorin, Mediobanca, Campari, A2A e Nexi. Tranne Diasorin che ha perso circa il 4%, tra le 5 azioni che hanno chiuso in ribasso una buona seduta del Ftse Mib non ci sono stati ribassi apocalittici. Si parla, infatti, di ribassi frazionali che non dovrebbero avere alcun impatto sullo scenario di breve/medio termine.
Prima di procedere con i titoli che hanno subito piccole variazioni, vogliamo spendere qualche parola su Diasorin. Solo alla chiusura di venerdì, infatti, parlavamo di sorpresa Diasorin che in una seduta drammatica aveva chiuso in rialzo. Tuttavia, la tendenza era rimasta saldamente ribassista nonostante piccoli segnali di miglioramento.
Per Mediobanca la situazione si fa sempre più difficile: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Mediobanca (MIL:MB) ha chiuso la seduta del 27 marzo a quota 8,95 €, in ribasso dello 0,49% rispetto alla seduta precedente.
La debolezza del titolo di Piazzetta Cuccia è ben evidente dalla sua forza relativa rispetto al Ftse Mib. Inoltre, tutti gli indicatori sono impostati al ribasso.
Anche il recente tentativo di invertire al rialzo (linea tratteggiata) si è infranto contro la resistenza in area 9,22 €. A questo punto potrebbe essere decisivo il comportamento del titolo al contatto con il supporto in area 8,87 €. Sotto questo livello, infatti, anche la tendenza ritornerebbe al ribasso con pesanti ripercussioni.
In caso contrario, invece, chiusura superiore a 9,22 €, il titolo potrebbe spingersi fino in area 9,6 €.
Se, però, si guarda alle raccomandazioni degli analisti si scopre che il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione del 25% circa. L’aspetto interessante, poi, è quello legato alla dispersione delle varie raccomandazioni che si mantiene sotto il 10%.
Dal punto di vista dei multipli di mercato, invece, le quotazioni di Mediobanca risultano essere sottovalutate di circa il 10%.