Le 3 ragioni che faranno perdere il reddito di cittadinanza nel 2021 a molti contribuenti

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Anche il prossimo anno i cittadini in difficoltà economiche potranno richiedere il reddito di cittadinanza e contare sul sostegno statale. Con buona sorte dei percettori la Legge di Bilancio 2021 prevede l’erogazione di fondi a sostengo dei redditi più bassi. Insieme alla conferma dell’ammortizzatore giungono anche nuove disposizioni relative agli obblighi e ai doveri dei beneficiari dell’assegno mensile. Conviene pertanto analizzare insieme agli esperti di ProiezionidiBorsa le 3 ragioni che faranno perdere il reddito di cittadinanza nel 2021 a molti contribuenti.

Nell’articolo “In arrivo l’aumento del reddito di cittadinanza con un messaggio dell’INPS” il lettore riceverà aggiornamenti sulle novità in corso. I percettori del sussidio economico potranno contare sulla ricarica mensile anche per l’anno venturo. Ciò nonostante le pressioni degli Stati Europei affinché il Governo italiano operi dei tagli sulle spese pensionistiche e assistenziali. Accanto alla riconferma dell’assegno si impongono nuove regole cui devono attenersi coloro che già percepiscono il beneficio finanziario. Indicheremo di seguito le 3 ragioni che faranno perdere il reddito di cittadinanza nel 2021 a molti contribuenti.

Le 3 ragioni che faranno perdere il reddito di cittadinanza nel 2021 a molti contribuenti

Il primo motivo che determinerà la decadenza del sussidio riguarda il possesso di automobili e di moto di grossa cilindrata. Nello specifico, auto con più di 1.600 cavalli o ciclomotori di cilindrata superiore a 250 cavalli. A ciò si aggiunga che l’immatricolazione dei veicoli deve essere antecedente di almeno 2 anni rispetto alla data di richiesta del reddito di cittadinanza.

La seconda ragione per cui si potrebbe perdere il RdC riguarda la presentazione di dimissioni volontarie dall’impiego. Non riceverà il sussidio statale il contribuente che nell’anno immediatamente precedente all’invio della richiesta si sia dimesso per cause ascrivibili a propria responsabilità.

Il terzo motivo per cui il percettore non si vedrà più corrispondere l’assegno dall’INPS è legato ad eventuali sanzioni. A chi viola gli obblighi e i doveri che il RdC impone, così come presenta dichiarazioni mendaci in merito al proprio Isee, giungono puntuali sanzioni. E le sanzioni non colpiscono unicamente il percettore inadempiente o truffaldino, ma ricadono su tutti i membri del nucleo familiare. Ne consegue difatti che nessun componente familiare può inoltrare richiesta del reddito di cittadinanza per i successivi 18 mesi.

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