Le 3 operazioni sul conto corrente più a rischio di controlli dell’Agenzia delle Entrate

conto corrente

Chi possiede un conto corrente bancario o un libretto postale di risparmio effettua una serie di movimenti per trasferire denaro. Per comodità molti risparmiatori italiani scelgono di accreditare lo stipendio o la pensione sul conto. Altri ancora trovano utile la domiciliazione bancaria delle bollette o effettuare la ricarica del cellulare o il pagamento di altre imposte con strumenti elettronici. Tuttavia, sarebbe prudente conoscere anche quali sono le 3 operazioni sul conto corrente più a rischio di controlli dell’Agenzia delle Entrate.

I pericoli maggiori riguardano l’utilizzo del denaro in contante e il passaggio da un soggetto ad un altro. Persino per il trasferimento di soldi fra parenti o fra genitori e figli si deve ricorrere a sistemi tracciabili soprattutto in presenza di somme importanti. La Redazione ha già indicato a tal fine “Quanti soldi in contanti si possono versare sul conto corrente del figlio nel 2021?”.

Del resto le 3 operazioni sul conto corrente più a rischio di controlli dell’Agenzia delle Entrate non riguardano sempre grandi quantità di denaro. Sarebbe sbagliato presumere che solo ricchi imprenditori e uomini di affari finiscano sotto il torchio degli accertamenti fiscali. Anche il piccolo risparmiatore potrebbe forse inconsapevolmente attirare sui proprio movimenti bancari l’attenzione dell’Autorità fiscale.

Le 3 operazioni sul conto corrente più a rischio di controlli dell’Agenzia delle Entrate

La prima operazione bancaria che il Fisco potrebbe sorvegliare con scrupolo riguarda l’afflusso sul conto del cliente di un’importante somma di denaro. Il versamento di liquidità sul conto, come anche i bonifici, rientrano fra i movimenti attivi che il titolare può effettuare senza limiti. E pur tuttavia bisogna poter dimostrare da dove giungano le entrate che non derivano da una fonte di reddito. Potrebbe ad esempio trattarsi del risarcimento da parte di un’assicurazione o di una vincita al gioco o ancora di una regalia da parte di un parente. Dorme sonni tranquilli il risparmiatore che riesce a dimostrare la motivazione e il modo in cui si procura il denaro presente in deposito bancario.

La seconda operazione cui prestare attenzione riguarda lo spostamento di somme di denaro superiori ai 5.000 euro, in particolare quelli che il correntista trasferisce all’estero. Potrebbe difatti sorgere la presunzione di un’operazione di riciclaggio di denaro sporco proveniente dalle organizzazioni criminali.

E secondo l’articolo 648-bis del codice penale le pene sono più aspre se a commettere reato di riciclaggio è chi esercita un’attività professionale. In tal caso l’istituto di credito potrebbe esigere una dichiarazione scritta in cui il titolare di conto motivi il passaggio di denaro all’estero. In terzo luogo conviene usare prudenza anche quando si posseggono carte di credito, prodotti assicurativi, conti deposito o investimenti. Ciò soprattutto in presenza di movimenti bancari che destano il sospetto di entrate in nero che non risultano nella dichiarazione dei redditi.

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