Le 3 azioni che hanno bruciato milioni nel 2024: scopri le peggiori del Ftse Mib

Le 3 azioni che hanno bruciato milioni nel 2024: scopri le peggiori del ftse mib

Il 2024: un anno difficile per STMicroelectronics, Stellantis e Campari. Con perdite superiori al 40%, questi titoli hanno registrato performance negative che hanno scosso il mercato italiano. Quali sono le cause dietro questo tracollo?

Il mercato azionario non è nuovo a fluttuazioni e performance altalenanti, ma il 2024 è stato particolarmente crudele con alcuni dei nomi più noti del FTSE MIB. STMicroelectronics, Stellantis e Campari hanno subito crolli significativi, ognuno per ragioni specifiche legate a contesti economici, industriali e gestionali. Analizziamo nel dettaglio cosa ha portato questi titoli a un annus horribilis.

STMicroelectronics: il peso della crisi nel settore dei semiconduttori

Il crollo di STMicroelectronics, con una perdita superiore al 40%, è strettamente legato alla flessione globale nella domanda di semiconduttori. Dopo anni di crescita esponenziale, il settore ha subito una battuta d’arresto nel 2024, complice il calo della domanda nei mercati chiave come l’automotive e l’industriale.

Un altro fattore determinante è stata la competizione crescente da parte di produttori asiatici, che hanno continuato a erodere quote di mercato grazie a prezzi più competitivi e una capacità produttiva superiore. STMicroelectronics, pur vantando una posizione di rilievo in Europa, non è riuscita a rispondere adeguatamente alle pressioni sul prezzo, riducendo i margini operativi.

Infine, il ritardo nell’introduzione di nuovi prodotti tecnologici ha ulteriormente penalizzato il titolo, alimentando un senso di incertezza tra gli investitori. La combinazione di fattori macroeconomici e difficoltà interne ha reso il 2024 uno degli anni più difficili per la società.

Stellantis: warning sui conti e crisi del mercato automobilistico europeo

Per Stellantis, il tonfo è stato il risultato di una serie di fattori negativi, a partire dal warning sui conti emesso nella seconda metà del 2024. Le performance deboli nel mercato automobilistico europeo, dovute alla diminuzione della domanda di veicoli tradizionali e alle difficoltà nel settore elettrico, hanno avuto un impatto devastante.

La transizione verso l’elettrico, che avrebbe dovuto rappresentare un pilastro per la crescita futura, si è rivelata più complessa del previsto. Stellantis ha dovuto affrontare ritardi nelle consegne e costi più elevati del previsto, elementi che hanno eroso la fiducia degli investitori.

In aggiunta, le dimissioni anticipate del CEO Carlos Tavares hanno aumentato le preoccupazioni sulla capacità dell’azienda di mantenere la rotta strategica. Il mercato ha reagito con vendite massicce del titolo, portandolo a chiudere l’anno con perdite pesanti.

Campari: margini in calo e incertezza manageriale

Il caso di Campari è diverso ma altrettanto significativo. La società, simbolo del settore delle bevande, ha registrato un calo del 40% a causa di una serie di fattori interni ed esterni. Uno dei principali problemi è stato il calo delle vendite nei mercati chiave, unito a un aumento dei costi delle materie prime che ha inciso pesantemente sui margini.

A questo si è aggiunta l’incertezza legata alla mancanza di una leadership stabile, dopo le dimissioni improvvise del CEO Matteo Fantacchiotti. L’assenza di una figura di riferimento ha generato dubbi sulla capacità dell’azienda di rispondere efficacemente alle sfide del mercato.

Anche la strategia di espansione internazionale ha subito battute d’arresto, con investimenti che non hanno prodotto i risultati attesi. La combinazione di questi elementi ha portato a un calo della fiducia degli investitori, amplificando le perdite del titolo.

Una lezione per il futuro

Il tracollo di STMicroelectronics, Stellantis e Campari offre una lezione importante su come dinamiche interne ed esterne possano influenzare profondamente le performance di mercato. La capacità di innovare, adattarsi ai cambiamenti e mantenere una guida stabile si rivela cruciale, soprattutto in periodi di incertezza globale.

Guardando al 2025, resta da vedere se queste aziende sapranno reagire alle sfide e riconquistare la fiducia degli investitori, dimostrando che anche dai momenti più difficili possono nascere nuove opportunità.

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