La morte del coniuge titolare di stipendio o pensione può determinare in molti casi il diritto del superstite e beneficiare di importanti sussidi economici. Sebbene nella realtà storica attuale la condizione della donna si stia sempre più affermando verso una maggiore autonomia economico-lavorativa, esistono ancora specifiche prevalenze nelle scelte. Laddove le donne non possano contare su uno stipendio o una pensione adeguata al proprio e altrui sostentamento, su quali garanzie possono contare? Nel presente articolo illustriamo quali sono le 3 agevolazioni economiche che le vedove possono ottenere anche senza figli a carico.
La prima agevolazione per garantire un sostegno economico al coniuge superstite
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Quando il coniuge lavoratore o pensionato muore, uno dei primi sussidi ai quali può accedere la moglie è la pensione ai superstiti. Si intende la pensione indiretta o di reversibilità INPS che spetta in percentuale variabile in base alla composizione del nucleo familiare. La moglie che lavora o che percepisce una pensione propria, può ugualmente avere diritto alla reversibilità. C’è tuttavia un aspetto da considerare in simili circostanze, ossia la riduzione dell’importo. Lo abbiamo spiegato nell’approfondimento “La pensione di reversibilità si dimezza se si verificano tali condizioni”. Nel caso in cui la moglie ha anche dei figli a proprio carico, può ricevere fino al 100% della reversibilità. Inoltre, il diritto al sussidio economico può spettare anche all’ex coniuge in alcuni casi. Questo è quanto prevede la Legge n. 898/1970.
Le 3 agevolazioni economiche che le vedove possono ottenere anche senza figli a carico
La seconda tipologia di agevolazione interessa le donne vedove che presentano una grave invalidità. Esse possono ricevere l’assegno di vedovanza mensile dall’INPS se sono riconosciute come inabili al lavoro proficuo o titolari di assegno di accompagnamento. In buona sostanza, si tratta di persone con una invalidità totale che causa una forte limitazione agli atti di vita quotidiani e lavorativi. L’ammontare della quota e i dettagli sul beneficio li abbiamo illustrati nell’articolo: “Oltre alla pensione di reversibilità le vedove hanno diritto anche a questi assegni INPS presentando domanda”.
Un’ultima ipotesi riguarda le formule che prevedono alcuni fondi privati di assistenza o polizze assicurative specifiche. In quest’ultimo caso il contraente potrebbe decidere, quando ancora in vita, il coniuge come eventuale beneficiario dell’indennizzo. In questi casi la legge garantisce ai fruitori di simili formule delle particolari detrazioni fiscali sui premi versati. I dettagli sono consultabili nell’articolo “Conviene fare un’assicurazione sulla vita?”. Ecco cosa potrebbe dunque ricevere il coniuge superstite.