Le 12 patologie cardiache cui l’INPS riconosce la pensione di invalidità civile

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Insieme agli Esperti di ProiezionidiBorsa analizzeremo le 12 patologie cardiache cui l’INPS riconosce la pensione di invalidità civile. Per maturare il diritto al trattamento previdenziale è necessario l’accertamento di un grado di invalidità pari al 100%.  Nell’articolo “I 2 disturbi alla tiroide che danno subito diritto alla pensione di invalidità INPS” ci siamo occupati di una diffusissima malattia cronica. I pazienti che presentano patologie invalidanti spesso non chiedono sussidi e agevolazioni perché non conoscono le misure economiche e assistenziali di cui potrebbero godere.

Il contribuente con disturbi cardiaci può ottenere il riconoscimento dell’assegno pensionistico nella misura in cui presenta uno specifico reddito ISEE. L’Ente previdenziale garantisce il rateo mensile solo ai pazienti cardiopatici la cui condizione reddituale non superi la soglia di 16.814,34 euro. Ciò perché la somma di denaro deve raggiunge il cardiopatico che ha bisogno di sostegno economico per affrontare spese e costi della patologia. Conviene dunque sapere quali sono le 12 patologie cardiache cui l’INPS riconosce la pensione di invalidità civile. Una percentuale di invalidità pari al 100% comporta infatti una notevole riduzione della capacità di provvedere in modo autonomo alle esigenze quotidiane. Ciò rende pertanto necessario l’aiuto e l’assistenza da parte di personale sanitario e addetti alla cura della persona.

Le 12 patologie cardiache cui l’INPS riconosce la pensione di invalidità civile

Oltre alla pensione di invalidità, il cardiopatico che non è più in grado di deambulare autonomamente può richiedere l’indennità di accompagnamento. Fra le 12 malattie cardiache che conferiscono diritto all’assegno previdenziale rientrano anzitutto le aritmie gravissime e la coronaropatia gravissima. A queste si aggiungono le sindromi ipocinetiche da scompenso cardiaco cronico terminale e le miocardiopatie con insufficienza cardiaca gravissima. Anche in presenza di trapianto cardiaco complicato la Commissione sanitaria INPS accerta una percentuale di invalidità pari al 100%. Così come nel caso del paziente con diagnosi di valvulopatia di grado severo scompensata e di difetto interventricolare stadio V.

La pensione di invalidità spetta anche al contribuente che soffre di pervietà del dotto arterioso allo stadio V o di pericardite cronica allo stadio V. Una condizione di assoluta e permanente inabilità deriva altresì da un eventuale trapianto di cuore e polmone complicato e da altre 2 patologie. Di queste ultime l’una coincide con la cardiopatia ipertensiva scompensata e l’altra con l’arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica.

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