Bisogna dare atto al giornalista Giuseppe Brindisi di essere riuscito in un bel colpo giornalistico. L’intervista al Ministro degli Esteri russo Sergej Viktorovič Lavrov andata in onda senza censure su Rete 4 durante la trasmissione «Zona Bianca», non è piaciuta a molti. Il primis al Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il premier ha trovato le parole del Ministro «aberranti» e «senza contraddittorio». Il riferimento in particolare è al passaggio in cui Lavrov paragona Zelensky ad Hitler.
Nemmeno l’UE ha gradito. Per etica professionale siamo fieri della libertà di stampa diamo atto della professionalità del giornalista, che di suo, ha cercato semplicemente di sentire anche l’altra parte. Per fornire un’informazione meno parziale affinché i cittadini tutti potessero maturare una propria coscienza critica. Ha reso un servizio di informazione dando voce ad una delle parti interessate. Perché, un conto è sentir dire certe cose della Russia, altro è ascoltare direttamente dalla fonte.
Le istituzioni si sono adirate verosimilmente perché temono l’opinione pubblica possa maturare dubbi sull’aggressività della Russia. Ma ci sarebbe da star tranquilli perché gli utenti sono più diligenti di quanto possiamo immaginare. Intanto il conflitto sul campo prosegue.
Il pensiero del Vaticano
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In verità lo aspettavamo da tempo. Da quando si è parlato della visita possibile del Papa a Kiev e da quando ha chiesto al mondo intero di pregare per la Pace. Nel frattempo, Lavrov fa innervosire Draghi e le tensioni fra Stati sono sempre più accese. Nell’intervista ad un noto quotidiano Papa Francesco ha parlato chiaro. Ha fatto pervenire alla Russia e a Putin la sua disponibilità e volontà a volerlo incontrare. Nell’immediato non c’è risposta e probabilmente non ci sarà. Certo il Papa non può presentarsi a sorpresa. Un viaggio del genere comporta un’organizzazione non da poco. Rappresenta un peso e un rischio di non poco conto. Se il Cremlino chiude, la disponibilità di Papa Francesco rimane senza possibilità alcuna.
Lavrov fa innervosire Draghi, il Papa pronto al grande passo verso Mosca ma Putin accetterà d’incontrarlo?
Papa Francesco prima in videoconferenza ha incontrato il Patriarca Kirill invitandolo alla riflessione e in particolare sul messaggio di condivisione del concetto di Pace. Kirill, che ha ascoltato, non pare poi aver messo in pratica. Di fatto pare continui a sostenere Putin tant’è che lo stesso Pontefice avrebbe detto: «Dobbiamo cercare vie di pace, far cessare il fuoco delle armi. Il Patriarca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin». Altra stoccata riguarda l’invio di armi all’Ucraina. Sul tema il Pontefice dice di non saper rispondere. Non sa se è la scelta giusta. Certo «l’abbaiare della Nato alla porta della Russia» non dev’essere stato di aiuto. Sulla fine possibile del conflitto, il Pontefice è scettico. Tuttavia, insiste e attende una risposta da Mosca.
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