I lavoratori italiani, a ragion veduta, hanno tutti i presupposti per ribellarsi. Infatti, lavoriamo di più ma guadagniamo di meno. La Cgil ha scattato una fotografia sulla questione salariale in Italia.
Purtroppo, non c’è da stare allegri. In effetti gli altri Paesi europei stanno messo molto meglio di noi. I salari dei nostri lavoratori sono fermi al palo da oltre venti anni. Inoltre il salario lordo medio è molto al di sotto di quello medio degli altri Paesi europei.
Solo meglio degli spagnoli
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I lavoratori italiani guadagnano poco più solo degli spagnoli. Una situazione al limite del paradosso, i lavoratori dipendenti del Belpaese hanno un alto numero medio di ore lavorate all’anno.
Nel contempo, però, la minor quota salari in percentuale del PIL. In poche parole, una triste realtà: si lavora di più ma si viene retribuiti molto meno. A cosa è dovuta questa situazione? Secondo il sindacato la causa va ricercata nella scarsa capacità tecnologica e ai bassi investimenti in innovazione del nostro sistema economico.
Guardiamo nel dettaglio i dati
Facciamo il confronto tra il lavoratore dipendete italiano e quello degli altri Paesi europei. Prendiamo a riferimento cosa è successo nei Paesi Bassi e in Belgio. Nel 2000 il lavoratore dipendente guadagnava in media annualmente circa 44mila euro. Un anno fa, lo stesso dipendente ha un salario lordo annuale più alto di circa il 9%.
Il nostro raffronto non si ferma
Vediamo il dipendente tedesco e francese come hanno ottenuto più soldi in venti anni. Nel 2000 il francese guadagnava 32,2 mila euro mentre il tedesco 35,8 mila euro. Ad un anno fa, il salario lordo annuale per il primo è salito del 21% mentre per il secondo del 18%.
Ora sotto la lente di ingrandimento cosa è avvenuto per il lavoratore italiano. Nel 2000 il lavoratore del nostro Paese ha avuto un salario lordo annuale medio di 29,1 mila, oggi l’aumento è solo del 3%. Una situazione paradossale: lavoriamo di più ma guadagniamo di meno.
Meglio fermarsi qui e non andare oltre, altrimenti, la situazione del lavoratore italiano messa a confronto con gli altri fa accapponare la pelle dalla vergogna.