Secondo i dati dell’osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie del lavoro mancherebbero in Italia numerose professionalità che potrebbero guadagnare ottimi stipendi. In Italia il tasso di disoccupazione è ancora elevato, ma ciò che sorprende è la mancanza dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
È come se cercassimo un oggetto in una stanza della nostra casa, ma l’oggetto si trovasse in una stanza differente. Esiste la domanda di lavoro ed esiste l’offerta ma questi due fattori non si incontrano e i danni economici sono evidenti sia per i conti dello Stato che per le tasche dei lavoratori. Le aziende dichiarano che hanno difficoltà a reperire il 34% delle professionalità, quando si tratta di operai specializzati si arriva al 50%. Si va oltre e si arriva al 65% quando si tratta di operai del settore metallurgico, di fabbri, costruttori di utensili, artigiani, operai tessili e del settore dell’abbigliamento. La scelta è davvero ampia. Se vogliamo trovare lavoro in fretta basta specializzarsi in uno di questi settori e proporsi come candidati.
Ci sono inoltre altri due settori che secondo i dati dell’osservatorio stanno affrontando grosse difficoltà. Sono il settore medico e quello ingegneristico. Mancherebbero all’appello infatti 45.000 medici, 43.000 infermieri e 280.000 tecnici specializzati in ingegneria. Quando scegliamo il percorso di studi da seguire prestiamo attenzione a queste indicazioni.
Numeri difficili da interpretare
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I lavori che mancano in Italia sono diversi e le imprese non riescono a raggiungere il numero di 444.000 dipendenti che solitamente devono assumere entro la primavera. Il fabbisogno arriva a 1.530.000 d’estate e il fatto drammatico e che a mancare non è la specializzazione, mancano direttamente le candidature. Si tratta di una fuga dal lavoro probabilmente legata agli effetti psicologici del lockdown. La situazione dopo la pandemia vede in Italia una leggera diminuzione della disoccupazione, un aumento della domanda ma una preoccupante carenze di offerta.
Le tendenze del mondo del lavoro nel periodo tra maggio e ottobre 2022 vedevano la difficoltà a reperire professionalità superare come percentuale la povertà lavorativa e il lavoro irregolare. Cioè al giorno d’oggi è più difficile trovare un impiegato qualificato piuttosto che trovare un impiegato sottopagato. Eppure la polemica tra quanto offrono le imprese e quanto chiedono i lavoratori è una delle più accese del dibattito pubblico. Questo quadro ci consegna un mondo del lavoro italiano completamente scollato che rischia di perdere i benefici dovuti ai leggeri miglioramenti di numeri e percentuali.
Lavori che mancano in Italia, fare i percorsi formativi giusti
Infermieri e medici sarebbero le professionalità più richieste e di cui c’è minore offerta. In media la retribuzione italiana di un infermiere sarebbe si 1.900 euro lordi al mese. Un medico di famiglia percepisce una quota capitaria di 3,22 euro al mese per paziente. Chi dovesse avere il numero massimo di pazienti previsti che è di 1500 potrebbe arrivare a 58.000 euro lordi all’anno.
Mancano tecnici laureati in ingegneria elettronica che siano esperti nei programmi per l’automazione. Lo stipendio annuo è in media di 39.000 euro lordi. Dopo 4 anni di esperienza lavorativa lo stipendio può salire arrivando a 3.276 euro al mese secondo i calcoli delle agenzie del lavoro. Altri settori in cui mancano professionalità sono l’artigianato e i trasporti. Gli artigiani specializzati guadagnano tra i 1.390 euro al mese e i 3.000 euro al mese, 1.000 euro in più rispetto a quelli non specializzati. Gli autisti specializzati possono arrivare a guadagnare 30.000 euro annui contro i 20.000 degli autisti che non hanno specializzazioni. Se vogliamo evitare di incappare nel problema delle discrasie tra domanda e offerta di lavoro agiamo a monte. Scegliamo un percorso di studi o prendiamo una specializzazione in uno di questi settori in cui c’è molta richiesta di personale. L’investimento fatto per la nostra istruzione sarà immediatamente produttivo.