L’attacco di panico rappresenta un episodio di improvvisa paura. Questa paura è legata all’ansia. E’ un disturbo molto comune. L’attacco di panico è come un’ influenza dell’anima in cui quest’ultima vivendo un dolore, scatena una forte reazione. Queste manifestazioni necessitano di terapie fatte di parole, di rassicurazione, di un mentore che ci aiuti a capire cosa ci fa soffrire. Di solito l’attacco di panico si esprime con la paura che quel disturbo che proviamo in quel momento, ci farà morire. In realtà quella paura improvvisa può nascondere dolori quali la morte di una persona, la perdita di qualcuno che rappresentava il pilastro della nostra vita. E’ necessario quindi riconoscere l’attacco di panico e sapere come attenuarlo.
Come si manifesta
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Di solito si manifesta con tremori, dolori al petto, palpitazioni, vertigini e un’improvvisa sudorazione. Si accompagna a questi sintomi la paura di morire o di perdere il controllo di se stessi. Clinicamente in un attacco di panico il corpo inizia a rilasciare adrenalina, occorrono alcuni minuti prima che le ghiandole surrenali inizino a produrla.
E’ necessario sapere alcune cose per combattere questa condizione. Essere sempre consapevoli che questo disagio è momentaneo, respirare e ripetersi che andrà tutto bene. Ripeterci che non accadrà niente di tutto quello che stiamo immaginando e che non perderemo il controllo di noi stessi. Se il corpo riesce a rilassarsi, l’ansia diminuirà e ci sentiremo subito meglio.
Se si è insieme a qualcuno che soffre di attacchi di panico, per prima cosa è necessario rassicurarlo. L’obiettivo principale è andare a lavorare sulla respirazione affinchè il battito cardiaco ritorni alla normalità. E’ importante quindi riconoscere l’attacco di panico e sapere come attenuarlo.
Come si risolve?
E’ necessario trovare un mentore, uno psicologo in grado di far uscire il dolore che si trova dietro a questa paura che improvvisamente si espande. E’ utile parlare di tutto con la persona che abbiamo scelto per aiutarci. Tutto quello che rappresenta la nostra quotidianità, quel dolore che nascondiamo cosi bene, potrebbe essere ovunque, dentro di noi.