La normativa italiana riconosce diverse agevolazioni per i lavoratori invalidi come, ad esempio, la pensione di invalidità civile. In questo caso la tutela è rivolta a coloro che, a causa della propria patologia, non hanno possibilità di lavorare. Ma esiste una misura che è rivolta, invece, esclusivamente a chi lavora o ha lavorato nel passato prossimo. È l’assegno ordinario di invalidità che può essere chiesto anche se si decide di smettere di lavorare o se già si usufruisce dei permessi Legge 104. Si ricorda che il beneficio, pur non essendo reversibile ai superstiti garantisce la pensione indiretta.
La normativa
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Questo beneficio prevede che possano richiederlo tutti coloro cui è stata certificata una riduzione della capacità lavorativa specifica. È necessario, quindi, che la riduzione sia riferita alle competenze che si possiedono e non in via generale. In sostanza l’invalidità deve rendere difficoltoso il lavoro che si svolge. Ma non basta, oltre alla riduzione della capacità lavorativa superiore a due terzi, l’AOI richiede anche:
- di avere almeno 5 anni di contributi di cui, almeno 3 versati nei 5 anni precedenti;
- che i contributi siano stati versati nell’AGO o nelle casse per lavoratori autonomi.
L’assegno ordinario è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa. Il beneficiario, quindi, può tranquillamente percepire il beneficio e continuare anche a lavorare. Se è titolare della Legge 104, poi, oltre a godere dell’AOI, durante i periodi di lavoro può godere dei 3 giorni di permesso retribuiti.
L’assegno ordinario di invalidità conviene anche se si smette di lavorare e si usufruisce della Legge 104 ma non in questo caso
Anche se l’assegno ordinario è compatibile con l’attività lavorativa, però, non vieta all’invalido di smettere di lavorare. In questo caso il beneficio si comporta come una pensione, visto che è calcolato sui reali contributi versati al momento della richiesta. E l’invalido può percepirlo fino al compimento dei 67 anni, quando si trasforma in pensione di vecchiaia.
L’assegno ordinario di invalidità ha una durata triennale e alla scadenza può essere presentata domanda di rinnovo. Al terzo rinnovo, poi, diventa definitivo ed accompagnerà l’invalido fino alla pensione di vecchiaia.
A conti fatti, quindi, sembra essere una misura che conviene sempre ma non è così.
Se il titolare di AOI è vicino alla pensione anticipata, infatti, è bene sapere che il beneficio non ne permette l’accesso. Facciamo l’esempio di un lavoratore che ha 42 anni di contributi e che dopo 10 mesi può richiedere la pensione anticipata ordinaria. Richiedendo l’assegno ordinario dovrà attendere, per avere la pensione anticipata, altri 3 anni e non solo 10 mesi. Infatti per accedere all’anticipo dovrà aspettare la scadenza dell’AOI e non chiederne il rinnovo.
Anche in caso di scadenza, quindi, è sempre bene prima di richiedere il rinnovo del beneficio fare i conti dei propri contributi. Se si ha la possibilità di accedere alla pensione anticipata conviene non presentare domanda di rinnovo per non dover attendere oltre. Soprattutto se si è al terzo rinnovo, dopo il quale la misura diventa permanente. Ed in quel caso ci si preclude definitivamente la possibilità di anticipo.
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