Roma è la capitale d’Italia, ma per concentrazione di opere artistiche, forse è anche la capitale del Mondo. La sua caratteristica è tipica delle grandi città internazionali. I turisti la visitano volentieri non solo durante il periodo estivo ma anche durante tutto l’anno. Cosa che accade per Parigi in Europa oppure per New York negli Stati Uniti.
Anche i suoi d’intorni sono ricchi di testimonianze antiche. I Castelli Romani accolgono turisti per i laghi tranquilli e la cucina divina. Proprio in queste zone nasce uno dei vini più buoni d’Italia, appunto il bianco dei Castelli.
Spostandoci un po’ più a Nord possiamo incontrare il lago di Bolsena, con la sua caratteristica unica. Ci troviamo nella zona della Tuscia, in provincia di Viterbo. Si tratta dello specchio d’acqua vulcanico più grande d’Europa. È abbastanza grande per accogliere due isolotti. Uno di questi ha riaperto agli inizi di luglio dopo molto tempo, ed è visitabile.
Si tratta dell’isola Bisentina, un’isola bella quanto affascinante. Racchiude un alone di mistero e giù dagli antichi etruschi, abitanti della zona, era considerata sacra. Nascendo proprio sulla bocca eruttiva dell’antico vulcano, si dice che racchiuda una porta. Quella di accesso al mondo sotterraneo e misterioso di Agartha. Gli esseri evoluti che abitano sotto la terra e guidano gli uomini, meno perfetti di loro.
L’antico nome della Fontana di Trevi rivela un segreto sulla sua acqua
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Il cuore di Roma è antico come il suo battito. Le testimonianze archeologiche sono presenti dappertutto. Le strade come la via Appia che giunge fino a Brindisi, antico porto. Il Colosseo, il mistico Pantheon. Dopo la presenza dei Romani è subentrato il potere temporale della Chiesa. Agli antichi templi, sono comparse le splendide chiese, come San Pietro.
Molte opere iniziate con i Romani, hanno avuto nuova forma con i papi. Una di queste è la Fontana di Trevi. Non sempre è stata chiamata così e anzi prima la popolazione usavano indicarla con un altro nome. Infatti prima della grandiosa Fontana di Trevi, vi erano delle vasche e delle bocche che buttavano acqua. Acqua potabile, che gli acquaioli prendevano e portavano per le case.
Proprio quest’acqua ha origini antiche. Al tempo dei Romani Marco Agrippa progetto e inaugurò nel 19 a.C. uno degli acquedotti più antichi, detto Vergine. Fu chiamato così perché fu una giovane fanciulla (virgo) a indicare la fonte ad alcuni soldati. Così anche la fontana collocata in Trevi, riceveva l’Acqua Vergine dell’omonimo acquedotto. Questo era l’antico nome della Fontana di Trevi a Roma, come testimoniano anche antiche acqueforti della capitale. Solo in seguito all’opera maestosa di alcuni papi, ultimo Clemente XIII, si trasformò nell’attuale monumento. Iniziato nel 1453, fu terminata nel 1762.
La stessa lapide in alto alla monumentale opera, indica che si tratta di Acqua Vergine. A ricordo di questa fanciulla, che ne indicò il luogo, ma anche della purezza della fonte.
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