A dicembre molti programmano cosa dovranno fare nel nuovo anno. Dall’auto alla casa alla famiglia, dalla scuola al lavoro e ai viaggi, tutti hanno almeno un obiettivo importante da raggiungere. Per il piccolo investitore la sfida più grande è quella di parcheggiare i soldi su uno strumento sicuro e redditizio. Ma dove di preciso?
I prodotti di investimento si possono dividere in base a tanti parametri. Uno di essi li divide tra strumenti a reddito fisso e quelli a reddito variabile. Il portafoglio ideale è quello che li contiene entrambi, considerato che le due famiglie di prodotti hanno pro e contro speculari.
Tra quelli del reddito fisso, buoni postali, conti deposito e titoli di Stato sono quelli che vanno per la maggiore presso i risparmiatori. Ora, in particolare, l’anno prossimo quanto saliranno rendimenti BTP e buoni postali?
Quando conviene maggiormente investire nel reddito fisso?
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Per rispondere al quesito di cui sopra ci vorrebbe la sfera di cristallo, che noi ovviamente non disponiamo. In sintesi, la maggiore convenienza ad investire sul reddito fisso (e titoli di Stato in particolare) la si ha in tre circostanze particolari.
La prima è quando l’inflazione è ai suoi massimi e si prevede possa scendere da lì in poi. Infatti quando il carovita è alle stelle l’emittente è costretto a offrire tassi maggiori rispetto alla media dei rendimenti offerti. Poi non appena l’inflazione rientra il risparmiatore potrebbe ritrovarsi tra le mani un prodotto a rendimento reale positivo.
In sostanza è quanto è avvenuto negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso per gli investitori di lungo termine in BTP e buoni postali.
Il peso dello spread e dei tassi BCE
La seconda è quando lo spread è ai massimi di periodo, per cui nel suo futuro non potrebbe che scendere. Anche in questo caso l’emittente è costretto a offrire un tasso maggiore per attrarre capitali sui suoi prodotti d’investimento.
Infine abbiamo i tassi della Banca Centrale, il cui trend inevitabilmente condiziona quello dei tassi attivi e passivi applicati alla clientela finale. Al momento questo trend è in salita per cercare di contenere l’inflazione. Ma per quanto altro tempo salirà il tasso BCE?
Ora, l’ideale sarebbe una loro contestuale presenza sul mercato per rafforzare maggiormente lo scenario macro di fondo. Spesso (ma non sempre), però, la presenza di uno di questi elementi coinvolge in tutto o in parte anche gli altri due parametri.
L’anno prossimo quanto saliranno rendimenti BTP e buoni postali? Saranno più redditizi del conto deposito oppure no?
Si comprende, allora, quanto sia effettivamente difficile rispondere al quesito di partenza. Nonostante ciò, c’è tuttavia un elemento che traspare più o meno nitido. Quanto più è sfavorevole lo scenario di fondo di chi emette uno strumento di investimento tanto più alto è il rendimento che egli è costretto ad offrire.
Ovviamente la realtà è più complessa e articolata di questa semplice deduzione. Ad esempio le Istituzioni politiche e/o monetarie potrebbero intervenire e condizionare le normali dinamiche di mercato a favore dell’una o l’altra parte.
Tuttavia, l’analisi attenta di questi elementi potrebbe offrire una buona bussola di riferimento per il piccolo investitore. E aiutarlo a compiere la scelta giusta, ossia investire a basso rischio e al tempo e sul prodotto giusto.