Grazie anche all’aumento dei tassi di interesse, oltre che alla ripresa economica, le banche stanno macinando utili su utili e gli effetti si vedono anche in Borsa. L’indice settoriale delle banche, infatti, sta facendo meglio del Ftse Mib guadagnando oltre il 20% da inizio anno. Tutti bene, quindi? A differenza di quanto si potrebbe immaginare, l’analisi del settore bancario ci dice che Intesa Sanpaolo è tra le azioni più deboli. Sono altri, invece, gli istituti bancari che stanno trascinando al rialzo il settore.
Quale è la situazione dei diversi titoli bancari?
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Come termometro della situazione all’interno del settore bancario abbiamo utilizzato il seguente metodo. Per i principali titoli bancari italiani abbiamo considerato per tutti la stessa quotazioni all’apertura del primo giorno di contrattazioni del 2023 e ne abbiamo confrontato l’andamento. In questo modo si ha un immediato riscontro sul loro andamento relativo.
Guardando il grafico si notano subito due gruppi di azioni. Il primo, composto da Unicredit e BPER Banca che ha totalizzato una performance di circa il 40%, il doppio rispetto all’indice settoriale. Il secondo, invece, comprende solo le azioni FinecoBank. Le uniche da inizio anno in territorio negativo.
Per le altre azioni, invece, la situazione è più confusa con titoli come Banca Mediolanum che sta guadagnando circa il 6% e come Mediobanca che ha registrato una performance di circa il 25%.
Intesa Sanpaolo è nel mucchio con una performance di circa il 12%, ben al di sotto sia della performance dell’indice settoriale che di quella del Ftse Mib.
L’analisi del settore bancario ci dice che Intesa Sanpaolo è tra le azioni più deboli. Dove potrebbe essere diretta secondo le indicazioni dell’analisi grafica?
Il titolo Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha chiuso la seduta del 16 giugno a 2,373 €, in rialzo dello 0,64% rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è saldamente rialzista, ma presto potrebbe trovare un forte ostacolo in area 2,465 €. Già in passato, infatti, questo livello ha frenato l’ascesa del titolo. Il suo superamento, quindi, potrebbe rappresentare un ottimo spunto per ulteriori allunghi rialzisti.
I ribassisti, invece, potrebbero prendere nuovamente il sopravvento nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 2,299 €.
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