Il conto alla rovescia per il Natale sta per iniziare e già sul balcone sbocciano i fiori dell’Helleborus niger. Ma ecco il solito dilemma. Albero vero o artificiale? L’albero naturale, lo sappiamo bene, ci piace di più perché porta nelle case il profumo inconfondibile delle resine boschive. Ma ci crea anche non pochi problemi. Infatti, di solito non sopravvive alle feste perché soffre in un ambiente troppo caldo e asciutto.
Soprattutto se, per esigenze di spazio, lo abbiamo messo vicino al termosifone. Ma anche se dovesse sopravvivere a caldo, neve spray e decorazioni pesanti, difficilmente potrebbe essere riutilizzato l’anno successivo. Infatti, subito dopo le feste dovremmo portarlo fuori o metterlo in giardino. E allora?
L’albero di Natale potrebbe essere un’Araucaria heterophylla
Indice dei contenuti
Ogni Paese, si sa, ha le proprie abitudini. E se noi italiani facciamo l’albero con l’abete rosso piuttosto che con un pino naturale, negli Stati Uniti preferiscono l’Araucaria heterophylla. È un piccolo albero adatto alla coltivazione in vaso all’interno di un appartamento che somiglia moltissimo all’abete.
L’Araucaria heterophylla sopravvive alle festività natalizie e potrebbe rimanere nelle nostre case a lungo perché si presta bene come pianta da interno. Un elegante compromesso, insomma. L’unico inconveniente è che ha un apparato radicale piuttosto fragile e non possiamo sovraccaricarla di decorazioni se non vogliamo che stramazzi sotto il peso.
In natura, può superare i dodici metri in altezza ma in appartamento cresce molto lentamente, cica 15 cm all’anno, e non supera i due metri. L’albero di Natale potrebbe essere la maestosa Araucaria heterophylla, dunque, senza scontentare nessuno. Possiamo tenerla in casa sempre, se ci innamoreremo delle sue forme perfette. Andiamo a conoscerla.
Tutto sull’Araucaria heterophylla
La chiamano anche pino di Norfolk, perché è endemica dell’isola australiana che porta lo stesso nome. L’Araucaria heterophylla ha il portamento di una regina. I rami crescono con regolarità, quasi in perfetta simmetria e creano dei perfetti piani orizzontali verde scuro che decrescono verso l’alto per assumere forma conica.
Mettiamola in un posto luminoso ma non alla luce diretta del sole e facciamo ruotare il vaso di un quarto di giro una volta al mese per favorire la crescita simmetrica dei rami. Scegliamo un vaso profondo perché l’Araucaria heterophylla ha un l’apparato radicale molto sviluppato e rinvasiamo ogni due anni in un contenitore di pochi cm più ampio.
Come curarla
L’Araucaria heterophylla non ha bisogno di cure particolari. Annaffiamola quando il terriccio è secco e assicuriamole un buon drenaggio per proteggere l’apparato radicale. Già al primo rinvaso aggiungeremo al terriccio della perlite o dell’argilla espansa. Potiamo pure i rami laterali se si allargano eccessivamente ma evitiamo di sfoltirla all’interno e lasciamo i rametti che spuntano dal fusto centrale. Inoltre, somministriamo un concime liquido durante la fase vegetativa.
All’Araucaria heterophylla si attribuiscono capacità depurative. Assorbirebbe le sostanze tossiche presenti nell’aria trasformandole in ossigeno. Inoltre, secondo le credenze popolari, proteggerebbe la casa e i suoi abitanti dai nemici. E anche per questo non possiamo non amarla.