È tempo di dichiarazione dei redditi e delle detrazioni spettanti. La maggior parte degli italiani che lavorano come dipendenti, infatti, attendono la presentazione del modello 730 per ottenere il rimborso annuale. Si tratta del conguaglio che rende al contribuente la differenza tra IRPEF pagata e quella realmente dovuta. Perchè oltre a dover pagare l’imposta, ricordiamo, il contribuente ha diritto anche a numerose detrazioni. Che hanno il compito di abbassare la tassazione dovuta.
Diventa indispensabile, quindi, indicare tutte le spese sostenute l’anno precedente per le quali si ha diritto ad una detrazione. Che nella maggior parte dei casi è pari al 19%. L’Agenzia delle Entrate riconosce questo rimborso sulla dichiarazione anche per i familiari che risultano a carico.
Quali sono i familiari fiscalmente a carico?
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Innanzitutto appare utile indicare quelli che sono i familiari fiscalmente a carico per i quali si può godere della detrazione per i carichi familiari. E’ necessario che siano conviventi con il contribuente e che abbiano un reddito inferiore a 2.840,51 euro annui. Fanno eccezione i figli ed il coniuge che possono risultare a carico anche se non conviventi. Inoltre per i figli la soglia di reddito entro la quale possono essere considerati a carico è innalzata a 4.000 euro. Ma solo fino al compimento dei 24 anni di età. Successivamente il reddito limite è di 2.840,51 euro.
Le detrazioni che spettano per i carichi familiari sono variabili in base al reddito e al grado di parentela con il contribuente:
- per i figli a carico partono da 950 euro;
- in caso di coniuge a carico da 800 euro;
- per gli altri familiari a carico da 750 euro.
L’Agenzia delle Entrate riconosce questo rimborso anche per il coniuge separato e che nella dichiarazione si indica in questo modo
Come abbiamo detto, il coniuge differisce dagli altri familiari a carico, visto che può anche essere non convivente con il contribuente. Ma quello che non tutti sanno è che anche il coniuge legalmente separato può essere considerato a carico. A patto che abbia un reddito personale inferiore a 2.840,51 euro. Ma in questo caso bisogna fare una distinzione.
Per il coniuge non legalmente separato la detrazione spetta come familiare a carico anche se non convivente con il contribuente. E anche se risiede all’estero. Spetta se, invece, il coniuge è legalmente ed effettivamente separato la detrazione, come altro familiare. A patto che abbia la stessa residenza del contribuente. O, in alternativa, spetta anche nel caso sia non convivente ma riceva assegni di mantenimento dal contribuente non derivanti da sentenze del Tribunale.
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