L’Agenzia delle Entrate interviene con controlli fiscali e accertamenti in queste situazioni

Agenzia delle Entrate

Nel 2022 l’Agenzia delle Entrate ed il Governo stanno affinando procedure per stanare l’evasione fiscale e l’elusione. Sarebbero addirittura in programma diverse assunzioni. A fine aprile infatti è stato presentato ai Sindacati un piano di attività e organizzazione che dovrebbe dare il via ai concorsi per il reclutamento di 4 mila funzionari anti evasione.

L’attività di controllo fa parte dei compiti istituzionali dell’Agenzia delle Entrate ma pare sia necessario più personale per far diventare quest’azione più capillare.

L’Agenzia delle Entrate interviene con controlli fiscali e accertamenti in queste situazioni

A seguito di indagini finanziarie e controlli fiscali l’AdE può giungere alla rettifica della posizione reddituale dei contribuenti. Questo significa che il cittadino potrebbe ricevere un avviso di accertamento che mira a verificare se vi sia corrispondenza tra le entrate dichiarate e quelle effettive.

Le conclusioni vengono rese note e adeguatamente motivate ed il contribuente potrà valutare se regolarizzare la sua posizione o difendersi davanti ad un giudice tributario.

Per non incappare in situazioni di questo genere è possibile adottare comportamenti atti a non ingenerare dubbi sulla propria situazione reddituale.

Il Fisco ha oramai a disposizione moltissimi strumenti tecnologici che agevolano il controllo sui comportamenti poco chiari o poco ortodossi. Vedremo cosa può far scattare un’allerta ponendo che non si tratti di azioni in malafede ma di semplici ingenuità commesse dai cittadini. Scopriamo dunque quando l’Agenzia delle Entrate interviene.

Anche la spesa al supermercato o il prelievo bancomat possono metterci in difficoltà

Bisogna partire dal presupposto che nei confronti del Fisco si è colpevoli fino a prova contraria. Ciò significa che qualora si intraveda una irregolarità o venga accertato un comportamento poco congruo parte il contenzioso. Dovrà essere il contribuente a dimostrare che la realtà è diversa da quanto prospettato dall’AdE.

Tutti i movimenti dei conti correnti e le spese sostenute entrano nella banca dati nella quale si incrociano tutte le informazioni controllate dal Fisco.

Prelievi frequenti e consistenti al bancomat rispetto a quella che è la situazione reddituale del cittadino potrebbero insospettire i controllori. Ma anche prelevare poco o in maniera discontinua crea dubbi. Infatti questo atteggiamento potrebbe significare una disponibilità di contanti di dubbia provenienza.

Acquisti sproporzionati

Fare acquisti sproporzionati rispetto alle entrate dichiarate induce l’AdE a procedere con degli accertamenti. Se si dichiara un reddito basso ma si cena nei ristoranti stellati piuttosto che una pizza settimanale si avrebbe un comportamento sospetto. Il Governo inoltre ha introdotto il limite di utilizzo del contante fino a 2.000 euro che dal 2023 sarà abbassato a 1.000 euro. Grazie a sistemi sofisticati di incrocio dei dati l’Agenzia è in grado di monitorare i movimenti e allertare i controlli. Può accadere che anche contribuenti in buona fede si trovino a dover giustificare i propri movimenti e non sempre è un’impresa facile. 

Possono essere delle buone abitudini quelle di effettuare pagamenti tracciabili, predisporre atti scritti che attestino passaggi di denaro tra familiari, ridurre il numero dei conti correnti aperti. Qualora si facciano acquisti importanti come ad esempio quello di una casa grazie alla donazione da parte di familiari è opportuno che sia tutto documentato. Il denaro dovrebbe passare attraverso i conti correnti affinché sia tutto lineare e giustificabile.

Abbiamo visto quando l’Agenzia delle Entrate interviene e a cosa prestare attenzione per non essere soggetti a controlli fiscali ma se ne dovessero arrivare saremmo pronti a chiarire la nostra posizione.

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