L’adesione alla rottamazione delle cartelle fa venir meno i provvedimenti cautelari come il sequestro sui beni del debitore

rottamazione

L’adesione alla rottamazione delle cartelle, consente di accedere a diversi benefici. Si pensi che, una volta fatto accesso alla stessa, non possono essere proseguiti o intrapresi procedimenti esecutivi nei confronti del debitore. Altro risvolto positivo, poi, è che anche se si è incorsi nel reato di evasione fiscale, perché ad esempio, il “debito” verso il Fisco ha superato determinate asticelle, sussiste una scappatoia.

Infatti, la Corte di Cassazione, ha stabilito che l’adesione alla rottamazione delle cartelle, fa venir meno i provvedimenti cautelari, come il sequestro, sui beni del debitore. È quanto deciso in una recente sentenza n. 35175 del 10 dicembre 2020. Nella specie, i giudici hanno deciso di eliminare il vincolo del sequestro preventivo, che era stato disposto dalla Procura della Repubblica, per un reato di evasione fiscale.

Senonché, il contribuente, avendo aderito alla definizione agevolata, ha potuto avvantaggiarsi della speciale causa di non punibilità prevista dalla legge. Essa, ricorre, certamente, allorquando il debito tributario viene onorato, prima dell’apertura del processo penale.

Ma non è finita qui, in quanto la causa di non punibilità ricorre anche in caso di ravvedimento operoso o di adesione a procedure conciliative. Quindi, è possibile far liberare i propri beni dal sequestro preventivo o altre misure cautelari, non solo nel caso di pagamento integrale del dovuto.

Particolarità della sentenza della Cassazione

Si è detto, dunque, che l’adesione alla rottamazione delle cartelle, fa venir meno i provvedimenti cautelari come il sequestro sui beni del debitore. Tuttavia, qualcuno ha precisato che la norma, cioè l’art. 10 quater del dlgs. 74/2000, non prevede espressamente la rottamazione delle cartelle tra le cause di non punibilità.

Tuttavia, la Cassazione, ha fatto notare che nel caso di specie, a colmare il vuoto apparente, ricorrerebbe l’art. 12 dello stesso decreto legislativo. Quindi, la rottamazione si configura, effettivamente, come una manovra agevole per chi ha debiti con il Fisco.

Infatti, consente al contribuente di ottenere l’abbattimento degli interessi di mora e delle sanzioni. Cosicché, egli potrà estinguere il debito fiscale mediante il pagamento del solo importo iscritto a ruolo, in maniera anche dilazionata. In conseguenza di tutto quanto dedotto, quindi, nel caso in esame, il GIP e dal Tribunale del Riesame ha revocato sequestro preventivo sui beni del contribuente. Inoltre, la Suprema Corte ha confermato la decisione, dichiarando, conseguentemente inammissibile, il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica.

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