In molti angoli della Terra la siccità corre veloce al pari dei battiti sul tema. I danni non si contano e per la scienza siamo solo agli inizi. Di contro le azioni di contrasto e adattamento alla nuova realtà dei fatti procedono come la moviola. Incredibile!
Non manca tuttavia chi affila le armi e parte con la più semplice delle opere realizzabili, ossia raccogliere e recuperare l’acqua piovana. È il succo di un nuovo bando comunale di un paesino del Sud che eroga contributi alla popolazione che si muove in questa direzione.
Nel Meridione il problema della siccità e del potenziale rischio di desertificazione è più sentito che altrove. L’acqua semplicemente manca e per molti mesi dell’anno le piogge latitano.
Un discorso che interessa anche il Salento, estremità meridionale della Puglia. È in quest’ottica che s’inserisce l’iniziativa del Comune di Melpignano, in provincia di Lecce, che concede contributi alla cittadinanza tesi al recupero dell’oro blu. Tra benefici idrogeologici e di recupero del bene immobile (terreno o abitazione), qui l’acqua piovana vale più dell’oro grazie al contributo fino a 2.000 euro del Comune.
L’avviso pubblico del Comune di Melpignano
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Sul sito istituzionale, il Comune della Grecìa Salentina avvisa la relativa cittadinanza che sono previsti contributi per il recupero delle acque piovane. Ossia a quanti, sul territorio del Comune, intendano acquistare e installare serbatoi di accumulo dell’acqua piovana su appezzamenti e unità abitative.
In tal modo, si spera, dovrebbe diminuire la domanda di acqua per quegli usi diversi dall’approvvigionamento domestico. Ossia per uso irriguo di orti, giardini, etc, e per gli usi domestici non potabili.
L’Amministrazione ha graduato l’entità del contributo concesso in base alla tipologia del’intervento messo in atto. In sostanza esso è pari a:
- 200 euro per l’acquisto e posa di un serbatoio di accumulo da 10 a 20 qt;
- 350 euro per capacità da 21 a 40 quintali;
- 450 euro per serbatoi da 41 a 75 quintali;
- 550 euro per capacità superiori a 76 qt;
- l’importo sale a 000 euro nel caso di un ripristino del funzionamento di una vecchia cisterna in pietra;
- infine sale a 2mila euro per la costruzione di una cisterna in pietra.
L’acqua piovana vale più dell’oro grazie al contributo fino a 2.000 euro a chi realizza una nuova cisterna
L’art. 4 del bando prevede alcune caratteristiche tecniche dell’intervento da realizzare. Ossia la posizione del serbatoio o della cisterna in pietra deve essere preferibilmente interrata su suolo di proprietà e l’impianto dovrà essere funzionante. Se per valide ragioni la posizione non potrà essere interrata, allora verrà autorizzata fuori terra, ma opportunamente mascherata. In tutti i casi è fatto divieto di allacciare la stessa alla rete idrica comunale.
Le richieste di contributo, corredate delle opportune documentazioni, vanno inoltrate al Comune (Settore Amministrativo Contabile) entro il 31 dicembre.
Per tutti i dettagli tecnici e/o dubbi particolari, infine, si invita il Lettore alla consultazione integrale dell’avviso comunale.