Gli amanti delle bollicine sono avvisati. La tanto amata e controversa acqua gassata sta diventando merce rara. Le aziende più famose hanno lanciato l’allarme sulle difficoltà incontrate nella produzione dell’acqua frizzante.
Il problema deriva dagli aumenti del costo dell’energia e dei trasporti. Ma questi incidono, indirettamente, sulla mancanza di acqua frizzante. Purtroppo tutti i comparti del mercato sono collegati e chi ne paga le conseguenze sono cittadini e consumatori.
L’acqua frizzante scarseggia e diventa introvabile, ecco perché potremmo dover rinunciare a berla gassata
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C’è chi da tempo è convinto che eliminare l’acqua gassata dalla propria dieta sia una scelta eccellente. Credono infatti che questo tipo di acqua faccia ingrassare.
In realtà l’anidride carbonica, contenuta nell’acqua, aiuterebbe la digestione e favorirebbe un senso di sazietà, utile a mangiare meno.
Naturalmente chi soffre di patologie a carico dell’apparato gastrico, come ad esempio il reflusso gastroesofageo, dovrebbe evitarne o ridurne l’assunzione.
C’è chi sostiene che il consumo di acqua gassata possa provocare osteoporosi e, quindi, sia dannosa per le ossa. Anche questa convinzione sembrerebbe essere infondata. Ciò che si deve valutare sono le caratteristiche dell’acqua alla fonte, a prescindere dall’aggiunta di anidride carbonica.
Quindi l’acqua gassata idrata nello stesso modo dell’acqua naturale, ma può risultare più gradevole perché sollecita maggiormente le papille gustative. In questo periodo, però, rischiamo che possa diventare quasi un bene di lusso.
Cosa impedisce la produzione di questa con le bollicine
Se l’acqua frizzante scarseggia e diventa introvabile e molto costosa, saranno in tanti a doverci rinunciare.
Il problema sorge a causa della scarsità di anidride carbonica. Pare che in questo momento storico produrre biossido di carbonio sia antieconomico per colpa dell’innalzamento delle spese per l’energia. Le imprese che producono anidride carbonica preferiscono destinare al settore sanitario le ridotte quantità prodotte.
L’Italia è il primo paese in Europa per il consumo di acqua in bottiglia. Dunque, seppure il consumo di acqua frizzante sia intorno al 17%, la carenza si farà sentire.
All’impossibilità di approvvigionamento per l’anidride carbonica, tra qualche mese, si aggiungerà un altro problema che inciderà sulla produzione di bevande gassate.
Dal 2023 dovrebbe entrare in vigore la Sugar Tax. Questo balzello colpirà la produzione di bevande dal gusto dolce, siano con o senza zucchero. Ciò che appare inaccettabile è che questa tassa colpirà anche le bevande analcoliche senza zucchero.
Saranno assoggettate a questa tassa tutte le bevande contenenti edulcoranti, cioè sostanze utilizzate per addolcire gli alimenti. Sono additivi naturali che hanno un potere dolcificante elevato e compensano la mancanza di zucchero.
Insomma, tutti coloro che preferiscono consumare bevande frizzanti non avranno vita facile e probabilmente dovranno decidere se rinunciare ad un piacere o aumentare le proprie spese.
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