I primi nove mesi dell’anno hanno certificato conti in miglioramento per il titolo Terna. I primi nove mesi del 2022, infatti, si sono chiusi con ricavi pari a 1.992,4 milioni di euro, in aumento di 102,5 milioni di euro (+5,4%) rispetto al corrispondente periodo del 2021. Anche l’indebitamento finanziario netto è in discesa attestandosi a 8.651,4 milioni di euro, rispetto ai 10.002,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Una conseguenza di questi numeri è che Terna ha migliorato la guidance per il 2022: previsto un EBITDA pari a 2 miliardi di euro e un EPS pari a 0,42 euro.
Infine, questi buoni numeri hanno portato la società a distribuire un acconto sul dividendo ordinario dell’esercizio 2022 pari a 10,61 centesimi di euro per azione, in crescita dell’8% rispetto all’esercizio precedente. Ricordiamo che negli anni precedenti il titolo ha sempre mantenuto in rendimento del dividendo superiore al 4%.
L’acconto sul dividendo potrebbe sostenere il titolo Terna nelle prossime settimane?
Intanto di particolare interesse sono le parole dell’amministratore delegato di Terna che ha dichiarato
In linea con la sua missione, nel corso degli ultimi mesi Terna, per aumentare sempre più l’efficienza e l’affidabilità del nostro sistema elettrico, ha impresso un ulteriore impulso agli investimenti che, per la prima volta nella storia del gruppo, hanno superato il miliardo di euro nei primi nove mesi. La rete è e sempre più sarà il fattore abilitante della diffusione delle fonti rinnovabili, chiamate a dare un contributo fondamentale alla sicurezza energetica del nostro paese
Questo aspetto è particolarmente importante soprattutto adesso che il Governo sta lanciando tanti strumenti per pagare le bollette luce e gas, a famiglie e imprese
Prima di passare all’analisi grafica ricordiamo che Terna è uno di quei titoli cosiddetti difensivi e dei dettagli abbiamo già discusso in precedenza.
L’acconto sul dividendo potrebbe sostenere il titolo Terna; le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Terna (MIL:TRN) ha chiuso la seduta del 11 novembre a 7,072 euro, in ribasso del 3,34% rispetto alla seduta precedente.
La proiezione in corso è rialzista e, nonostante il ritracciamento dai massimi, si mantiene tale. L’importante, infatti, è che le quotazioni non chiudano sotto il supporto in area 6,848 (I obiettivo di prezzo). In questo scenario il titolo potrebbe vedere le sue quotazioni salire fino in area 7,73 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione, poi, potrebbe collocarsi verso area 8,612 euro (III obiettivo di prezzo).
Solo una chiusura settimanale inferiore a 6,848 euro potrebbe mettere in crisi lo scenario rialzista e spingere le quotazioni al ribasso.