Il cavolo è uno dei grandi protagonisti della cucina piemontese. Cucinato in mille modi, è un ortaggio versatile e facile da reperire vista la sua stagionalità. Una ricetta che lo vede protagonista è una “zuppa” che zuppa non è. La zuppa di cavolo piemontese, piatto povero contadino, non è altro che uno stufato di cavolo con l’aggiunta di lardo fresco e pane raffermo.
Gli ingredienti poveri si sposano benissimo tra di loro e la zuppa è buona anche il giorno dopo, magari riscaldata sul fornello. Vediamo come realizzare la zuppa di cavolo piemontese, piatto povero contadino.
Ingredienti
Indice dei contenuti
- 600 gr di cavolo verza;
- 30 gr di burro;
- 1 pizzico di noce moscata;
- pepe qb;
- 100 gr di grana;
- due spicchi d’aglio;
- 1 lt di brodo di carne;
- 50 gr di lardo;
- 12 fette di pane;
- sale qb.
La zuppa di cavolo piemontese, piatto povero contadino
In una casseruola, mettere il burro, il lardo sbriciolato e il pepe. Far imbiondire il tutto a fuoco moderato.
Pulire il cavolo verza e metterlo nella padella con il trito di burro, lardo sbriciolato e pepe. Bagnare col brodo e portare a ebollizione. Far cuocere bene il cavolo nell’intingolo.
In una pirofila allineare le fette di pane, ricoprirle con il brodo e il cavolo. A questo punto, spolverizzare con il formaggio grattugiato. Insaporire con la noce moscata e completare con altro formaggio grattugiato al di sopra.
Accendere il forno a 200° ventilato e infornare il preparato per circa mezz’ora.
La zuppa di cavolo alla piemontese è quindi pronta. È possibile consumarla subito come piatto unico, vista la presenza del pane e del lardo oppure il giorno dopo, sempre riscaldata nel forno.
Secondo la tradizione, quesa zuppa in realtà era pensata per essere servita in tavola per il giorno dei morti. Tuttavia, vista la stagionalità del cavolo verza, è possibile prepararla per tutto il periodo di novembre e dicembre.