La villa della regina, gioiello nel cuore di Torino

villa della regina

I palazzi nobiliari di Torino sono molteplici e circondano tutta l’area intorno alla città in modo armonioso e particolare. Come abbiamo già visto per il Mausoleo della Bela Rosin, ci sono palazzi dentro Torino che non smettono mai di affascinare i visitatori che si avventurano per le loro stanze e decidono di passare dei momenti in quei luoghi. Un villino che sicuramente merita menzione è la villa della regina, gioiello nel cuore di Torino.

Dove si trova la villa

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La villa della regina, gioiello nel cuore di Torino, si trova poco sopra la chiesa Gran Madre, nel quartiere Borgo Po della città sabauda. Costruita per volere di Maurizio di Savoia, è una delle residenze sabaude più visitate durante l’anno da milioni di visitatori. Il cardinale Maurizio di Savoia, decise di smettere la tonaca per convolare a nozze con la giovanissima Ludovica di Savoia, prima vera inquilina della villa. Il nome però non deriva da lei, ma dalle regine che si susseguirono nelle sue stanze.

Le regine

Anna Maria D’Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II, decise di vivere nelle sue stanze e di ristrutturare la villa grazie all’aiuto di Filippo Juvarra, già architetto ufficiale dei reali sabaudi. La villa ospitava l’intera corte sabauda durante le calde e afose estati torinesi, quando tutti i reali si spostavano da Palazzo Madama per cercare refrigerio nella campagna attorno a Torino.

Quando i Savoia dichiararono Roma capitale d’Italia, la villa divenne la sede dell’Istituto Nazionale delle Figlie degli Ufficiali che combatterono per l’Unità d’Italia. Nel corso del Novecento poi, la villa è stata sede di scuole di Lettere ed Arti. Il cinema, in particolare, riutilizzò la struttura per ambientarci i primi film in costume che venivano prodotti proprio nella città di Torino. Semidistrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, la villa della regina è stata recuperata negli anni ’90 del Novecento. La sua riapertura però avviene nel 2007. Nell’ampio giardino inoltre è stata rimessa l’antica vigna, per permettere a chi lo desiderasse di fare la vendemmia come anticamente.

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