La verità sulla diminuzione dell’IVA: è una fregatura? E se si, dove e perché? In Italia abbiamo un pensiero fisso. Se non aumentano le tasse, è già un miracolo. Figuriamoci la sorpresa nel caso in cui qualcuno dovesse dichiarare di poterle realmente diminuire, o addirittura toglierle. Dove sta la fregatura? Qualche esempio? Quando hanno tolto la TASI, hanno aumentato l’IMU. Ridotto il canone RAI, che però messo nella bolletta della luce (pagamento obbligato). Quando hanno ridotto il cuneo fiscale, con l’ultima legge di bilancio, hanno anche ridotto a migliaia di contribuenti le detrazioni fiscali sulle spese mediche.
Come dovreste sapere, negli ultimi anni abbiamo convissuto con un problema. L’aumento dell’IVA. Le famose clausole di salvaguardia, inserite nelle ultime manovre economiche, avrebbero portato un aumento dell’IVA fino al 25% nel caso di mancato raggiungimento di determinati obiettivi di bilancio. Ora, però, i nuovi aiuti post-Covid provenienti dall’Europa hanno permesso di disinnescarle definitivamente. Non lo sapevate? Il margine di manovra sul deficit che la Commissione Europea ci ha concesso è stato in parte utilizzato per neutralizzare per sempre gli incrementi dell’IVA. Niente più aumenti automatici. Ma non solo. Ora si parla addirittura di ridurre l’IVA. Ma è tutto vero, o è la tipica fregatura all’italiana? E se si, dove e perché?
La verità sulla diminuzione dell’IVA: è una fregatura? E se si, dove e perché?
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L’ipotesi era trapelata da indiscrezioni del viceministro dell’economia, Laura Castelli. Ora è stato il Premier, Giuseppe Conte, ad averne parlato al termine degli (inutili?) Stati Generali dell’Economia. Conte ha detto che si tratta di un’ipotesi in questo momento di cui, però, ancora non c’è niente di certo. E’ una misura costosa che va studiata con molta attenzione. Sicuramente c’è molta preoccupazione nel governo perché, pur con la riapertura dei negozi, i consumi non stanno ripartendo, e la domanda rimane debole. Se non aumentano i consumi, l’intera economia ne risente. L’abbassamento dell’IVA è stato realizzato da poco in Germania, tra l’altro. Ora si pensa a riprodurre la stessa esperienza anche in Italia.
Quali saranno i vantaggi per tutti noi? Che tutte le spese che andremo a fare, su ogni bene, saranno meno costose. Ma quanto ci costerà questo sconto? Non poco, ovviamente. Sembra che esista un piano apposito, studiato dalla Germania, che prevede un’imposta patrimoniale del 14 per cento su tutti i conti correnti italiani. Imposta che permetterebbe al nostro Paese di rientrare in poco tempo nei parametri di
Maastricht. Il che vorrebbe dire una sola cosa: l’odiata patrimoniale. Il Presidente del Consiglio non esclude nulla quando dice che in Italia c’è un grande risparmio privato, che ci sono tanti progetti, che a tempo debito verranno prese le giuste decisioni. Ecco, forse c’è da essere spaventati, e non poco, quando si parla del risparmio privato italiano. Ma non lo siamo solo noi. Lo sono anche i principali economisti, che temono la patrimoniale come la peste. E giustamente.
Le sorprese dell’IVA
L’IVA una delle imposte con le principali contraddizioni. Come sapete, essa è di tre tipi. Al 4, 10 e 22%. Tanto più è vitale il bene per il consumatore, tanto più l’imposta dovrebbe essere bassa. Ebbene, potrà sembrarvi un paradosso, ma non è così, ovviamente. Anche qui volete un esempio? L’acqua, il bene per eccellenza, senza il quale non potremmo vivere, da un punto di vista fiscale viene trattato al 22%. Al pari di merendine, bibite gassate e superalcolici. Allo stesso tempo, alla Nutella viene applicata l’iva al 10%. Chissà perché. Forse che i Ferrero hanno dei santi in Parlamento?