La verità sul nullatenente che può non pagare cartelle esattoriali e debiti

portafoglio di un soggetto privo di reddito

La domanda delle domande quando si parla di Agenzia delle Entrate, tasse e cartelle esattoriali è una sola. Molti contribuenti infatti si chiedono come fare a non pagare balzelli e cartelle esattoriali successive agli stessi. Naturalmente le tasse vanno pagate perché sono un dovere di ogni cittadino e non pagare le tasse e un atto illecito da parte di un contribuente. Metodi illegali per non pagare le tasse non sono ammessi e sono anche sconsigliabili perché portano a conseguenze gravi e reati anche penali. È anche vero però che ci sono dei cittadini che per condizioni reddituali non sono tenuti a pagare le cartelle, o meglio, anche se non le pagano non succede loro nulla.

La verità sul nullatenente che può non pagare cartelle esattoriali e debiti

Dal punto di vista della definizione, un nullatenente è colui che non ha nulla di intestato sia a livello reddituale che patrimoniale. E come patrimoni il riferimento è sia a quello immobiliare che mobiliare. In altri termini è il soggetto che non ha nulla a suo nome intestato. Ed è proprio il nullatenente che può, per evidenti ragioni, non pagare le cartelle. Sottolineando ancora una volta che si tratta di un comportamento poco dignitoso a livello sociale, c’è chi non paga le tasse perché non può farlo.

Chi non paga le cartelle può essere anche giustificabile dal punto di vista morale. Se non ha nulla intestato vuol dire che vive in una condizione di povertà assoluta. Immaginare che una persona che vive così riesca a pagare le cartelle, o che sia ligio al dovere civico, è un esercizio azzardato. Resta il fatto che uno che non possiede nulla, non ha nulla da rischiare se non paga le cartelle esattoriali. Non avendo buste paga, non avendo conti correnti, ma anche non avendo auto, case, terreni o fabbricati, non subirà alcuna conseguenza.

Cosa succede se il nullatenente non paga

Nonostante il Fisco italiano abbia tra le mani numerosi strumenti per costringere un contribuente a pagare le tasse e le cartelle, contro un nullatenente può fare ben poco. Infatti anche le azioni successive all’omesso pagamento di una tassa o cartella, cioè le azioni coattive di pagamento, non possono avere sfogo con un nullatenente. Questo perché pignoramenti, confische e sequestri non possono essere portati a compimento dal concessionario della riscossione se di fronte ha un soggetto privo di beni attaccabili. Naturalmente occorre dire che non avere nulla deve essere una situazione reale e non truffaldina. A maggior ragione oggi che il Fisco ha accesso a tutte le banche dati a partire dall’anagrafe tributaria. In altri termini ogni contribuente vive in una specie di “Grande Fratello” del Fisco. Quindi sarà facile vedere se la verità sul nullatenente è reale o meno.

Le verifiche del Fisco

Facilmente l’ente riscossore può verificare in tempo reale tutto ciò che effettivamente è intestato ad un contribuente, dal semplice possedimento di una carta prepagata, all’immobile intestato in Catasto o all’auto registrata al PRA. Chi nasconde averi e possedimenti per risultare nullatenente, commette un autentico reato. E si tratta di truffa ai danni dello Stato. Si rischiano sanzioni pesanti e in alcuni casi addirittura sanzioni penali. Conseguenze e rischi questi che non si applicano però al nullatenente reale. È questa la verità sul nullatenente, per il quale non c’è neanche il rischio di finire nella lista nera dei cattivi pagatori, cioè nel CRIF. Infatti a differenza di un debito nei confronti di un privato, per cui il mancato pagamento fa finire il debitore nel CRIF, per debiti con lo Stato ciò non è previsto.

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