In questo periodo fra Halloween e Natale ci sono molte piccoli giorni di festa. Per questo oggi parliamo di uno di questi, illustrando la vera storia dietro all’estate di San Martino che giustifica il calore nella stagione invernale. Vediamo insieme di cosa stiamo parlando e quale leggenda si cela dietro a questo cambio climatico.
La vera storia dietro all’estate di San Martino che giustifica il calore nella stagione invernale
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Il nostro calendario è ricco di giorni di origine pagana e di origine cristiana. Fra i primi possiamo sicuramente annoverare il 31 ottobre, notte in cui secondo le tradizioni antiche i morti tornano in vita. Per questo abbiamo già spiegato da dove deriva la vera storia dietro alla zucca di Halloween. Lo stesso vale per le tre date più fredde dell’anno anche comunemente chiamate “giorni della merla”. Lo stesso vale però per le festività di carattere religioso che sono più o meno impresse lungo tutta la penisola. Naturalmente ci sono dei luoghi in cui sono più sentite e delle aree in cui invece rimangono solo un ricordo. Lo stesso vale per la storia di un santo che si festeggia l’11 di novembre, Martino di Tours. Alla sua figura si ascrive il fenomeno meteorologico detto per l’appunto “estate di San Martino”, ovvero il momento autunnale in cui si verificano delle condizioni climatiche che ricordano quelle della bella stagione.
I dolci e le località che seguono questa tradizione
La leggenda dell’estate di San Martino narra che il santo fosse uscito a cavallo in una rigida giornata novembrina e che sulla strada avesse incontrato un povero seminudo, coperto solo di stracci. Essendosi impietosito davanti a tale visione decise di strappare il mantello in due parti, donandone una all’uomo. Dopo poco tempo incontrò un mendicante nelle stesse condizioni e gli diede anche l’altra parte. Per onorare questo suo gesto la giornata si rischiarò immediatamente emanando un tepore quasi estivo. Questo periodo è particolarmente sentito nella città di Venezia dove per l’occasione si sfornano dei dolcetti di pasta frolla decorati che ritraggono un uomo a cavallo. Dei piccoli bignè ripieni di ricotta e gocce di cioccolato dedicati a questo evento si possono trovare anche nella città di Palermo. In questa versione vengono accompagnati da un cicchetto di vino novello o di moscato. Si dice infatti che il santo sia protettore anche dei bevitori tanto che nelle strade risuona il detto “A San Martino ogni mosto è vino”.
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