Un’icona pop che ha segnato il passaggio dal secondo al terzo millennio della musica. Dalla sua comparsa, nel 1999, a un decennio di enorme popolarità, prima dei problemi con droga e alcool. Britney Spears, alle soglie dei 41 anni, si racconta in un’autobiografia che, probabilmente, sarà un altro grande successo.
“Baby one more time”, un album che ha venduto oltre 10 milioni di copie e che, 24 anni fa, segnava il suo ingresso nella storia del pop. Dotata di un talento fuori dal comune, ha sempre pensato, sin da bambina, che il suo futuro dovesse essere nel mondo della musica. A 18 anni, iniziò a guadagnare cifre folli, vincere premi ambiti, diventare una celebrità.
L’industria musicale prima, quella cinematografica poi, la innalzarono al ruolo di icona del nuovo millennio. Negli Stati Uniti e nel resto del mondo si scatenò la Britney mania sulla scia di quanto fatto qualche anno prima da Spice Girls e Backstreet Boys.
Gli straordinari guadagni
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I suoi guadagni crebbero a dismisura. Nel 2002, solo tre anni dopo il suo avvento, Forbes calcolò che viaggiava già sui 40 milioni di euro annui. Nel 2010 era tra le artiste più ricche al mondo, con patrimonio superiore ai 100 milioni di euro.
Una vita da star che, però, alla lunga, come spesso accade in questi casi, le ha presentato il conto. Già a partire dal 2007 con la celebre immagine della cantante completamente rasata, dopo aver strappato di mano il rasoio a un parrucchiere di Los Angeles. Il continuo dentro-fuori dalle cliniche per disintossicarsi dall’alcool, la depressione per la perdita dei figli avuti nel 2005 e nel 2006.
La tribolata storia di Britney Spears e il suo nuovo libro
Nonostante ciò, le sue disavventure private non influenzarono i suoi guadagni che continuarono a crescere. Quattro tour mondiali tra il 2013 e il 2017 le fruttarono quasi 140 milioni di dollari. L’apertura del suo e-commerce, tra la vendita di profumi, abbigliamento e merchandising le consentì di percepire circa 50 milioni dal 2015 al 2020.
Tutto questo denaro, però, non è sempre stato gestito al meglio. I numerosi sperperi, alcuni investimenti sbagliati e le elevatissime spese legali per far fronte ai suoi problemi privati ne hanno eroso la gran parte. Bisogna tuttavia precisare che, dal 2008 al 2021, il controllo dei suoi beni è sempre stata sotto la tutela del padre e di un avvocato.
Questo, forse, le ha impedito di bruciarlo completamente. O, forse no, visto le sue pesanti accuse di furto nei confronti di chi lo ha gestito per 13 anni. Nel 2023, comunque, con circa 60 milioni di dollari di patrimonio stimato, Britney può pensare serenamente alla seconda parte della sua vita. Oggi, poi, uscirà in tutto il mondo il suo attesissimo libro “The woman in me”. Un’opera autobiografica che racconterà la sua vita fatta di grandi successi e altrettanti eccessi.
La tribolata storia di Britney Spears, quindi, sarà capace di generare un altro trionfo a livello di vendite? C’è da scommettere che sarà così e che il libro sarà tra i più venduti dei prossimi mesi.