Se negli ultimi anni ha corso poco in pista, anche in Borsa non si è certo fatta notare molto. Nonostante la performance positiva, infatti, il titolo ha sempre fatto peggio del settore di riferimento. Anche nell’ultimo anno, ad esempio, ha avuto una performance del 17% circa a fronte di un settore auto che in media ha reso il 21%.
Nonostante questa performance, dal punto di vista della valutazione il titolo Ferrari è sopravvalutato. Solo il rapporto EBITDA/fatturato dell’azienda è relativamente importante e genera margini elevati al netto di svalutazioni, ammortamenti e tasse. Per il resto non si sono spunti interessanti. Ad esempio, con un rapporto prezzo/utili previsto di 58,3 e 53,4 rispettivamente per l’esercizio in corso e per il prossimo esercizio, l’azienda opera con multipli di utili molto elevati. Inoltre, sulla base delle quotazioni attuali, la società ha un livello di valutazione particolarmente elevato in termini di “enterprise value”.
Gli stessi analisti che coprono il titolo hanno un consenso medio mantenere e un prezzo obiettivo medio che esprime una sopravvalutazione del 3% circa rispetto alle attuali quotazioni.
Riassumendo, quindi, se si pensa a un investimento nel settore automobilistico le azioni Ferrari non sono certamente la scelta migliore, almeno in questo momento.
La tendenza è ribassista, ma ci sono tutte le condizioni per una ripartenza al rialzo del titolo Ferrari: le indicazioni dell’analisi grafica
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Le azioni Ferrari (MIL:RACE) hanno chiuso la seduta del 12 gennaio in rialzo dell’1,12%, a quota 226,4 euro rispetto alla seduta precedente.
Time frame settimanale
In questo momento la tendenza è ribassista, ma ci sono tutte le condizioni per una ripartenza al rialzo del titolo Ferrari. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni si sono appoggiate sull’importantissimo supporto in area 224 euro (I obiettivo di prezzo). Fino a quando questo supporto reggerà ci saranno tutte le condizioni affinché si possa immediatamente ripartire al rialzo. Una conferma in tal senso si avrebbe con un chiusura settimanale superiore alla resistenza in area 251,1 euro. In questo caso le quotazioni si dirigerebbero prima verso il I obiettivo di prezzo in area 306 euro e a seguire verso gli altri obiettivi indicati nel riquadro rosso.
Qualora, invece, dovessimo assistere a una chiusura settimanale inferiore a 224 euro, le quotazioni continuerebbero nel loro percorso ribassista dirigendosi prima verso area 200 euro (II obiettivo di prezzo) e a seguire verso la massima estensione di prezzo in area 176 euro (III obiettivo di prezzo).
Approfondimento
Un ultimo sforzo per riportare i mercati al rialzo e far partire nuova direzionalità