Dopo un rialzo di oltre il 1200% registrato tra il 2012 e il 2020, le azioni IREN sono impostate al ribasso e la strada del rialzo di lungo termine potrebbe essere ancora lontana. Tuttavia si osservano i primi segnali in tal senso.
Questo 2022 potrebbe avere messo una pietra sopra le velleità rialziste di un titolo come IREN che, dopo un rialzo di oltre il 1200% tra il 2012 e il 2020, si è praticamente piantato. Come quei cavalli che volano veloci al galoppo e a un certo punto inspiegabilmente si fermano.
La storia di IREN, poi, è particolarmente interessante in quanto dopo avere segnato i massimi storici a inizio 2020, il ribasso seguito allo scoppio della pandemia ha piegato il titolo, ma non lo ha spezzato. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni sono state in grado, dopo un ribasso di oltre il 45%, di ripartire al rialzo e segnare nuovi massimi storici a inizio 2022. È stato lo scoppio della guerra tra Russa e Ucraina, però, a mettere in seria difficoltà il titolo. Le quotazioni, infatti, hanno rotto al ribasso il minimo segnato nel 2020 e accelerato al ribasso.
Le medie mostrate sul grafico mensile, quindi, sono incrociate al ribasso e, vista la loro distanza, la strada del rialzo di lungo termine potrebbe essere ancora lontana. Tuttavia, con la chiusura di novembre, sebbene lontana dai massimi mensili, per la prima volta dopo oltre un anno abbiamo assistito a due mesi consecutivi con chiusura superiore all’apertura. Piccoli segnali di miglioramento, quindi, incominciano a intravedersi.
Ricordiamo che da inizio anno IREN occupa una delle ultime posizioni della classifica delle performance dominata da Terna.
Questa debolezza, come spiegato in un precedente articolo, potrebbe essere dovuta all’istruttoria in corso dell’Antitrust per i rincari sulle bollette.
La valutazione del titolo
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Qualunque sia la metrica considerata, le azioni IREN risultano essere sottovalutate. Ad esempio, il rapporto tra il prezzo e gli utili è pari a 7,9x, da confrontare con la media del settore pari a 14,8x per una sottovalutazione di circa il 50%. Un dato molto importante, poi, è quello relativo al rapporto tra prezzo e fatturato. Per IREN, infatti, questo indicatore vale 0,3, un livello molto basso in assoluto. Se, poi, lo si confronta con quello medio del settore di riferimento, pari a 2,0, si scopre che la sottovalutazione sale a oltre l’80%.
Ricordiamo, poi, che il rendimento del dividendo di IREN si è sempre mantenuto negli anni tra il 3% e il 4%. Inoltre, le attese sono per un miglioramento del rendimento per i prossimi anni che dovrebbe portarsi a circa l’8%.
Le quotazioni di IREN alla chiusura della seduta del 30 novembre
Le azioni IREN (MIL:IRE) hanno chiuso la seduta del 30 novembre a quota 1,576 euro in ribasso dell’1,19% rispetto alla seduta precedente.