La storia del piccolo borgo a un’ora da Roma che rimborsa il costo degli assorbenti ai suoi residenti

Civita di Bagnoregio-Autore Etienne (Li)-Foto da wikipedia

Uno dei borghi più belli del Lazio. 3.300 abitanti in provincia di Viterbo a un’ora abbondante da Roma. Una grande storia alle spalle e un futuro piuttosto macabro davanti a sé. Leggenda o no, è conosciuta come “la città che muore”, anche se, per fortuna, è, a tutt’oggi, piena di vita e turisti.

Ecco la storia del piccolo borgo a un’ora da Roma che ha una particolarità. 5 euro il costo per visitarla. Una sorta di museo a cielo aperto, che si raggiunge percorrendo un ponte sospeso sulla vallata. Al suo interno non possono circolare le macchine. L’unico mezzo di trasporto a motore consentito è l’ape. Civita di Bagnoregio, questo è il magnifico borgo da visitare in autunno, soprattutto con le temperature gradevoli di queste settimane.

Civita è la frazione del comune di Bagnoregio. Al suo interno vivono circa una decina gli abitanti. Lo scrittore Bonaventura Tecchi la definì in maniera così macabra (“la città che muore”) perché è stato costruita su uno sperone di roccia. Sottoposta alla continua erosione del suolo, si pensa che, prima o poi, essa sia destinata a sparire. Eventualità, per fortuna, a oggi piuttosto remota, vista che si stima questo tragico epilogo tra 800 anni. Ciò garantisce una visita in totale sicurezza.

Cosa vedere

Fondata oltre duemila anni fa dagli Etruschi, oggi si raggiunge tramite un ponte sospeso di circa 300 metri, costruito nel 1965. Una volta entrati nel borgo, ad accogliere il turista, ecco strette viuzze, circondate da edifici storici oggi sedi di ristoranti, botteghe e negozi di artigianato. Una piccola bomboniera che cattura, ogni anno, l’interesse di migliaia di persone, soprattutto in estate e in inverno, quando si trasforma in un presepe vivente.

Si accede dalla Porta di Santa Maria, caratteristica per la coppia di leoni in pietra che azzannano le teste umane. Simbolo della tirannia sconfitta dagli abitanti del posto nei secoli passati.

Quindi, si deve visitare la chiesa romanica di San Donato, al cui interno troviamo uno spettacolare crocefisso quattrocentesco, opera della scuola di Donatello e alcuni affreschi di quella del Perugino.

Sembrerà di fare un tuffo nel Rinascimento passeggiando lungo le vie di Civita, con gli splendidi palazzi dei Bocca, dei Colasanti e degli Alemanni. Anche se le case, invece, hanno una struttura tipicamente medievale con le caratteristiche scalette esterne. Diversi poi sono gli affacci mozzafiato sullo strapiombo che circonda il borgo. Quello assolutamente più scenografico lo si ritrova all’altezza della Grotta di San Bonaventura. L’antica tomba scavata nel tufo, appartenuta a quello che, si dice, sia stato il biografo di San Francesco.

La storia del piccolo borgo di Bagnoregio, con una caratteristica particolarità

Due anni fa, il comune di Bagnoregio è assurto agli onori della cronaca anche per un’interessante iniziativa che riguarda le donne. Infatti, il sindaco ha deciso di azzerare il costo degli assorbenti. Dopo aver già provveduto a fare lo stesso per le mense scolastiche, in occasione dell’8 marzo ha introdotto questa normativa, che ha mantenuto anche negli anni successivi. Tutte le residenti, perciò, sono state e saranno rimborsate della spesa media annua prevista per l’acquisto degli assorbenti igienici.

La storia del piccolo borgo a un’ora da Roma ha fatto presto il giro d’Italia e, ancora oggi, Bagnoregio detiene questo primato, tutt’altro che da sottovalutare. Consideriamo che, nel mondo, esistono varie nazioni che coprono questa spesa a tutta la popolazione femminile. Da noi, l’esempio della cittadina viterbese non è stato ancora imitato.

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