Molte persone ignorano volutamente tutto ciò che riguarda il colon perché spaventate dalle notizie sul cancro più terribile che possa aggredire l’organismo umano. Il carcinoma al colon, infatti, riguarda circa il 14% di tutti i casi di cancro nella popolazione generale. Nella donna è addirittura al secondo posto dopo quello al seno, mentre per l’uomo è al terzo posto dopo il cancro alla prostata.
Primo passo, vigilare
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Siamo sempre tutti pronti a parlare di prevenzione, ma quando si parla di fare un esame specialistico del colon, cala il silenzio. Perché si tratta di un esame spesso doloroso e invasivo. Ecco come scamparlo il più possibile: tenendo d’occhio ogni sintomo proveniente dalla nostra pancia, specie dopo i 50 anni. E seguendo i consigli raccolti dagli Esperti di Salute di ProiezionidiBorsa. Primo fra tutti, verrebbe da dire, un cambiamento delle abitudini alimentari. Come quello che occorre fare in altri casi. Per esempio, quando ci ritroviamo con i valori di glicemia troppo alti.
Prima risposta in dieci minuti
La spia del cancro al colon è questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre, vale a dire un’evacuazione quotidiana troppo veloce e frequente. Magari accompagnata da dolori all’addome sul lato sinistro. Attenzione a non sbagliarsi: perché i dolori sul lato destro, fino alla spalla, coinvolgono un altro organo. A proposito di ciò, ricordiamo che “La spia del cancro al fegato è questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre” . Tornando al colon, di solito attribuiamo i dolori al consumo eccessivo di peperoncino, frutta o verdure. Ma invece di tirare a indovinare, ecco cosa dobbiamo fare: la ricerca di sangue occulto nelle feci. Si tratta di un esame semplice e non invasivo. Si fa da soli con il kit che si acquista in farmacia o sul web. In 10 minuti otterremo una prima risposta. Se fosse positiva, corriamo subito dal medico.
La spia del cancro al colon è questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre
Le reali condizioni del nostro colon indaghiamole con uno specialista. Se il sintomo pare lieve, ce la caviamo con esame del sangue e dieta. Ma se occorre la colonscopia, ecco la buona notizia. Prima di fare quella tradizionale interna, c’è quella virtuale: una Tac esterna meno precisa ma idonea per una ricognizione.
L’importanza di intervenire per tempo
Se la Tac rivelasse cellule malate bisogna prepararsi. A quel punto, raccomanda la Società Italiana di Chirurgia Oncologica, la colonscopia tradizionale è necessaria. Così come l’asportazione di polipi benigni. Però scegliamo strutture accreditate per il colon. Non finiamo per rivolgerci solo a ciò che è vicino a casa. Le oncologie specializzate sono dotati di microchirurgia non invasiva, servizio endoscopia e un laboratorio analisi che può effettuare un esame dei tessuti rapidissimo. Anche nel corso di un intervento chirurgico al colon.