La cucina italiana è ricca di sapore, ma un pò povera di spezie. Solitamente, infatti, ci limitiamo all’uso di pepe, noce moscata, peperoncino e a volte un pò di zenzero.
Negli ultimi anni c’è stato però un vero e proprio boom per le spezie più esotiche. Queste sono diventate sempre più famose nel nostro Paese grazie a ricette gustose e salutari che arrivano dall’estero. Tra queste spicca la spezia jolly da utilizzare in cucina per preparare minestre, stufati, riso e molto altro.
Cos’è il curry
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“Curry” è una parola inglese, forse derivata dal termine indiano per indicare lo stufato. Questa spezia arriva, infatti, da molto più lontano. È tipica dell’India e del Sud-Est asiatico, dove è molto presente in diverse varianti.
La verità è che il curry non è una singola spezia. È infatti la miscela di curcuma, che gli dona il colore arancione, pepe, cannella, cumino e molte altre spezie. Per questo è possibile trovare in commercio diversi tipi di curry.
Diversi Paesi hanno, inoltre, diversi piatti tipici cucinati con varianti diverse di curry. In Giappone, ad esempio, è celebre il curry sotto forma di panetto solido.
Come usare il curry in cucina
Il curry, la spezia jolly da utilizzare in cucina per preparare minestre, stufati, riso e molto altro, è molto versatile. È perfetto, infatti, per donare gusto a tantissimi piatti.
Il curry può accompagnarci durante tutto il pasto e i più avventurosi possono provarlo anche nel dolce. Nei primi, il curry è perfetto per condire pasta e riso. È anche adatto, però, a minestre e passate che diventano così deliziose anche per i più schizzinosi.
È nei secondi piatti, tuttavia, che il curry fa veramente un figurone. Questa spezia è perfetta, infatti, negli stufati o nelle preparazioni in umido. È quindi l’ideale nel condire spezzatini, carne, pesce o anche preparazioni vegetariane a base di funghi o tofu.
Il curry si sposa benissimo, inoltre, con i contorni. È perfetto per ottenere delle patate al forno originali o per insaporire un bel piatto di verdure cotte.